Bar San Giovanni Terni: ok a demolizione opere abusive, ultimo step pre bando

L’indicazione per la struttura tra piazzale Senio e via Di Vittorio era arrivata nel gennaio 2021, poi nulla di fatto. Ora l’autorizzazione al prelievo dal fondo di riserva

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di S.F.

Forse ci siamo e sarebbe anche ora considerando che l’input originario è datata gennaio 2021, un anno fa. Novità in vista per la struttura comunale tra via di Vittorio e piazzale Senio, in passato adibito a bar e da anni in stato di abbandono: l’esecuzione dei lavori di demolizione delle opere abusive in danno, step necessario per poter procedere al bando per la concessione pluriennale impostato da diversi mesi a questa parte. Per farlo è in arrivo l’autorizzazione al prelievo dal fondo di riserva.

Terni, bar San Giovanni Demolizione abusi e bando, c’è il via libera

Vie serrande e opere abusive

Un anno fa la giunta diede il via libera formale all’operazione, indicando di provvedere in tempi brevi alla demolizione degli abusi edilizi e al bando di concessione per nove anni ad un prezzo di 5.400 euro l’anno come base d’asta. Dodici mesi sono passati e nulla si è mosso in realtà perché senza sistemare la parte strutturale non si va avanti: in tal senso è atteso in settimana il semaforo verde dall’assessorato ai lavori pubblici per i lavori di rimozione delle serrande esterne in metallo e di alcuni manufatti di legno. Da quanto si apprende un’operazione da poche migliaia di euro. Dopodiché si potrà procedere alla pubblicazione dell’avviso pubblico per tentare di ridare vita all’area.

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L’interno

Il bar

L’immobile e l’area coperta hanno una superficie complessiva di poco inferiore agli 80 metri quadrati, a tiro dell’ex campetto sportivo – ora liberato del tutto dopo l’esperienza Gommalandia – che nei mesi scorsi è stato inserito nel contesto del bando Sport e periferie: il tentativo di Comune e Union basket, come noto, non è andato a buon fine. Ma è un altro paio di maniche. In questo caso il degrado si è sviluppato in particolar modo dal maggio 2016 con la revoca della concessione alla cooperativa Agape dopo il ricorso della società al Tar. Al passaggio attuale si arriva dopo l’accertamento di inottemperanza dell’ordinanza di demolizione emessa dal Comune: è palazzo Spada che se ne occuperà.

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