Terni Biomassa, decisione l’8 febbraio

Fissata la Conferenza dei servizi definitiva. Nuovo presidio del ‘No inceneritori’. Raffaele Nevi (FI) annuncia una mozione, che chiede alla Regione “interventi funzionali all’innalzamento della qualità dell’aria”

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Il ‘giorno del giudizio’ è fissato: per mercoledì 8 febbraio è stata convocata una nuova Conferenza dei servizi – entro lunedì 6 potranno essere presenti i pareri delle parti – e quel giorno non sono previsti ulteriori invii. «Si deciderà se l’inceneritore Terni Biomassa potrà essere definitivamente autorizzato o no. Il Sindaco/medico di Terni – dice il comitato ‘No inceneritori’ – ha, come sempre ha avuto, i poteri per esprimere un diniego. Questo è il suo dovere. Perché un inutile inceneritore deve essere valutato non singolarmente, ma calato nella realtà della Conca, inquinata, ternana». E annuncia un nuovo presidio, per sabato 4 febbraio, sotto palazzo Spada.

La mozione In Regione, intanto, centro destra e liste civiche hanno firmato una mozione che mira a impegnare la giunta regionale a intraprendere interventi che portino all’innalzamento della qualità dell’aria. I consiglieri regionali del centrodestra e liste civiche – Nevi (Forza Italia), Ricci e De Vincenzi (Ricci presidente), Fiorini e Mancini (Lega nord), Squarta (Fratelli d’Italia) –  annunciano la presentazione di una mozione rivolta alla giunta regionale per spingerla a «intraprendere tutti quegli interventi funzionali all’innalzamento della qualità dell’aria della città di Terni, a cominciare da un serio studio epidemiologico fino alla predisposizione di misure concrete, efficaci e innovative, coinvolgendo in questa azione le istituzioni locali, fondazione Cassa di Risparmio, medici, Ministero dell’ambiente e della salute.

Dati dell’Arpa Il primo firmatario, Raffaele Nevi, spiega che la mozione nasce anche «in virtù dei dati preoccupanti diramati recentemente dall’Arpa, relativamente alla concentrazione di particolari inquinanti in corrispondenza della città di Terni e considerato l’immobilismo che Comune di Terni e Regione Umbria continuano a perpetrare in materia». Nevi, inoltre, conclude: «Il nostro atto di indirizzo viene presentato anche alla luce del Piano della qualità dell’aria 2014–2020, approvato il 17 dicembre del 2013, che prevedeva la predisposizione da parte della giunta regionale di un disegno di legge che avrebbe individuato strumenti attuativi per il raggiungimento degli obiettivi del piano anche attraverso la definizione di obblighi e sanzioni». 

 

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