Terni: «Cane e padrone mi hanno aggredito»

Brutta disavventura per un avvocato di Collescipoli, che ha sporto querela

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Una brutta storia. Fatta di morsi, di botte, di graffi e di minacce. Il tutto, corredato da una serie foto, di un video, di un referto medico, è finito in una spessa cartella, che fa da corredo ad una querela plurima che, c’è da scommetterci, è stata scritta come si deve. Visto che a denunciare il tutto è un avvocato.

Le ferite sul volto

Le ferite sul volto

Cane contro cane «Era la mattina del 1° maggio scorso – racconta, infatti, l’avvocato Fabio Marini – e mentre passeggiavo, insieme al mio cane, un pastore tedesco opportunamente trattenuto con guinzaglio, lungo la cinta muraria di Collescipoli, un altro cane, un rottweiler che circolava senza guinzaglio o museruola, si è scagliato contro il mio, con un reiterato numero di morsi che hanno provocato al mio animale lievi lesioni al garrese e sul petto».

Uomo contro uomo Per allontanare il rottweiler, racconta l’avvocato, «ho cercato di richiamare l’attenzione del padrone e poi, temendo per il mio animale, ho sferrato un paio di calci sull’addome del Rottweiler, ma sono stato aggredito dal padrone con calci, schiaffi e pugni che mi hanno provocato lesioni al volto, attestate anche da certificato medico-ospedaliero (che parla di ‘ferite lacere da morsi di cane e da percosse’; ndr)».

Le ferite al polpaccio

Le ferite al polpaccio

Cane contro uomo Poi, dice ancora Fabio Marini,«mentre cercavo di assicurare il guinzaglio del mio cane ad un qualche appiglio, per potermi difendere dall’aggressione, l’uomo mi ha anche inflitto dei graffi al volto e ho anche subito un attacco da parte del rottweiler: il cane infatti mi ha morso, provocandomi ferite lacerocontuse al polso del braccio destro e al polpaccio del braccio destro. L’entità dell’ultima aggressione subita dal cane è stata notevolmente e fortunosamente attutita dalla tuta in felpa che indossavo».

Arti marziali Secondo l’avvocato Marini «l’aggressore e proprietario del cane Rotteweiler – E. L. di 76 anni, residente a Collescipoli – ha praticato arti marziali e quindi l’offensività della aggressione che ho subita è stata posta in essere con l’abilità, la destrezza e, per la conoscenza di arti marziali, con strumenti equiparabili ad arma impropria».

Il cane senza guizaglio

Il cane senza guizaglio

Secondo atto Il giorno dopo e quello successivo, racconta ancora Fabio Marini, «quell’uomo portava a passeggio lo stesso rottweiler senza il guinzaglio, lungo la via delle Mura Castellane di Collescipoli, con evidente pubblico pericolo per tutti gli utenti della strada ed io ho scattato delle foto che lo testimoniano». Il 4 maggio, quindi, l’ho potuto riprendere con una videocamera mentre circolava con il rottweiler senza guinzaglio e senza museruola, in prossimità del Parco della Meloria, lungo le Mura Castellane di Collescipoli. E lì sono stato di nuovo attaccato personalmente, con degli strattoni e con l’incitamento al cane ad aggredirmi».

La felpa 'provvidenziale'

La felpa ‘provvidenziale’

Terzo atto Poco dopo, «in prossimità della porta principale d’ingresso di Collescipoli, sono stato fermato da un uomo – A.L. – che si è presentato come il figlio dell’uomo che mi aveva aggredito e che mi ha chiesto, con toni accesi, chiarimenti; mentre un ragazzo, con i capelli rasati ai lati e con una media chioma al centro del cranio, figlio dell’uomo che mi aveva fermato, si è piazzato sotto l’arco della porta di accesso a Collescipoli, bloccandomi la strada che porta a casa».

 

 

Le ferite al braccio

Le ferite al braccio

Lo stavano aspettando Il ragazzo, racconta ancora l’avvocato Marini, «si è esibito in alcune ‘mosse’ di arti marziali, digrignando e gonfiando i muscoli del collo ed i bicipiti; mentre alle sue spalle si era appostato un altro giovane, che a quanto mi risulta dovrebbe vivere quasi abitualmente a Collescipoli, forse a casa della nonna». L’adulto, dei tre che hanno bloccato l’avvocato, «ha ordinato più volte al figlio di tornare a casa, mentre l’altro ragazzotto ha continuato ad orbitarmi attorno con atteggiamenti intimidatori e minacciosi».

La querela Alla fine,insomma, è partita una querela plurima, contro tutti i soggetti coinvolti: «Per l’omessa custodia di animale pericoloso; per l’aggressione e le lesioni personali dolose da me subite ad opera di E.L; per la minaccia e la violenza privata subìte da parte degli altri tre soggetti». La parola, adesso, passa alla Procura della Repubblica.

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