Terni, Collestatte: l’ufficio postale è salvo

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Terni e dalla Regione. Annullata la chiusura decisa da Poste Italiane

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Il Tar del Lazio ha deciso: l’ufficio postale di Collestatte (Terni) non deve chiudere. Il tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto nel merito il ricorso con cui il Comune di Terni e successivamente la Regione Umbria – rappresentati dagli avvocati Mario Rampini, Giovanni Corbyons, Paola Manuali e Anna Rita Gobbo – si erano opposti al provvedimento di chiusura emesso da Poste Italiane il 2 luglio del 2015. La decisione fa seguito a quelle con cui lo stesso tribunale aveva già annullato, nei giorni scorsi, la chiusura delle poste di Melezzole (Montecchio), Sugano (Orvieto) e Sant’Egidio (Perugia).

La sentenza Nel merito della decisione relativa all’ufficio di Collestatte – la sentenza è stata depositata lunedì 25 luglio -, secondo i giudici «non sono indicate le ragioni in concreto poste a fondamento della chiusura dell’ufficio, né i motivi per cui resterebbero, comunque, garantite prestazioni di servizi conformi agli obblighi previsti dalla normativa vigente, essendo presente solo un riferimento alle esigenze di efficientamento del tutto generico. Come già precisato – si legge nella sentenza – la mera diseconomicità (per altro, nella fattispecie non provata) non costituisce circostanza da sola idonea a giustificare la chiusura dell’ufficio postale, occorrendo, invece, la puntuale indicazione della perdurante sussistenza delle prestazioni di servizio universale, anche in termini, ad esempio, di esclusione di soluzioni alternative meno onerose». A questo punto la ‘battaglia’ legale potrebbe proseguire di fronte al Consiglio di Stato, nel caso di un eventuale appello da parte di Poste Italiane.

Le proteste Contro la chiusura del presidio, ritenuto da più parti essenziale da un punto di vista sociale e dei servizi, si erano espressi gli stessi cittadini con manifestazioni di protesta, sostenute sia in ambito politico – il consigliere comunale Jonathan Monti (Pd) aveva chiesto al Comune di ricorrere al Tar – che amministrativo, con la presa di posizione della Regione e in particolare dell’assessore Antonio Bartolini.

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