Terni, droga e ‘sballo’: fenomeni dilaganti

Nuove frontiere del consumo, gli ‘psiconauti’ e l’uso ‘ricreativo’. Il professor Schifano: «Sostanze sempre più diffuse fra i giovani»

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di F.T.

Vecchie e nuove sostanze, alcune talmente nuove da non essere state ancora ‘tabellate’ e quindi vietate. Un mercato che detta da anni le sue regole e sempre più fiorente grazie al web, ma anche una cultura dello sballo dilagante, quasi un ‘diritto’ per chi ha passato tutta la settimana a studiare o lavorare e nel weekend ‘pretende’ di fare ciò che vuole. Distruggendo più o meno gradualmente la propria vita.

DROGA E GIOVANI: PARLA L’ESPERTO

La lezione del professor Schifano

La lezione del professor Schifano

L’esperto Una lectio magistralis coinvolgente, quella tenuta venerdì mattina a palazzo Gazzoli dal professor Fabrizio Schifano – primario di psichiatria e docente di farmacologia clinica e terapia all’università di Hertfordshire (Inghilterra) – di fronte a una platea numerosa di studenti ternani delle superiori. Assistito dalla professoressa Annarita Bregliozzi, docente e presidente dell’associazione italiana cultura classica di Terni, l’esperto ha toccato numerosi aspetti interessanti relativi all’uso, alla diffusione e agli effetti della sostanze stupefacenti fra la popolazione, con particolare riferimento ai giovani.

I ‘nuovi sciamani’ L’analisi di Fabrizio Schifano è partita dall’attualità, dalla punta più avanzata nel consumo attuale di sostanze: «Come gli ‘stregoni’ che secoli fa erano punti di riferimento per intere comunità – ha spiegato – oggi la figura che sta trovando spazio nel complesso mondo degli stupefacenti è quella degli ‘psiconauti’. Sono loro i nuovi ‘sciamani’ e il meccanismo di iniziazione è identico. Si tratta di giovani con un alto livello culturale, super esperti di informatica e spesso laureati in farmacia, che testano le nuove droghe e si ritrovano su alcuni siti internet per condividere le proprie esperienze, gli effetti, raccontando con precisione il livello delle loro allucinazioni».

La professoressa Annarita Bregliozzi

La professoressa Annarita Bregliozzi

Gli ‘psiconauti’ «Come migliaia di anni fa si pensava che le ‘droghe’ potessero mettere in contatto con le divinità – ha spiegato il professor Schifano -, oggi si ritiene che l’espansione della coscienza passi attraverso la sperimentazione di queste sostanze. Il punto è che poi questi prodotti, una volta sperimentati, arrivano alla popolazione e fra i giovani, nei ‘rave’ e nelle discoteche. Assunti in maniera del tutto acritica e con effetti irreversibili sulla salute. Su internet vengono venduti come sali da bagno, incensi, cibo per pesci rossi: tutto ciò per sfuggire ai meccanismi di controllo».

La storia Il professor Schifano è partito dagli anni ’60, dal movimento hippy che culmina nel 1968 nella ‘Summer of love’ di San Francisco. «Lì parte il boom della cannabis, dello ‘spinello’. Nei ’70 arriva l’eroina e si inizia a ‘spingere’ sulla distinzione – un nonsenso dal punto di vista farmacologico – fra droghe leggere e pesanti. Nascono le figure dei ‘tossici’, alla fine estromessi ed emarginati, per di più malati con l’emergere dell’Aids: all’inizio degli ’80 – ha detto il luminare – oltre il 42% dei miei pazienti era sieropositivo. Il ‘cambio’ culturale arriva a metà degli ’80 con l’esplosione dell’ecstasy, il ritorno dei cannabinoidi, il boom dello sballo e la nascita del concetto di ‘uso ricreazionale’ delle droghe. È in quella fase che ci si convince che dopo una settimana di fatiche ‘bisogna pur divertirsi’: si sdoganano droghe e alcol. Il sabato ci si sballa, la domenica si è ‘crashati’ e il lunedì si riparte, come nulla fosse. Nascono modelli che resistono ancora oggi, come quello di Ibiza, con locali e discoteche che amplificano al massimo questo messaggio».

Cambia il mercato Negli anni ’90 la criminalità ‘spinge’ per far aumentare il consumo di cocaina. Scende il prezzo ma anche la qualità: la cocaina non è più così elitaria (e cara) come negli anni ’80, ma viene ‘tagliata’ con le materie più disparate. Diventa droga ‘di massa’. L’attualità – oltre all’avanguardia degli ‘psiconauti’ – è rappresentata dal ‘deep (o dark) web’: il mercato viaggia su internet, attraverso browser e sistemi studiato appositamente per sfuggire all’identificazione degli investigatori. Così un computer viene localizzato in Cina e un secondo dopo in Islanda. Si paga con ‘bitcoin’ per aggirare il circuito, altrimenti identificabile, delle carte di credito.

Mdma Cristalli di ecstasy sciolti in qualsiasi bibita: la droga che anche nell’estate appena trascorsa ha segnato le vite di giovani e famiglie, come nel caso di Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello ucciso da un malore al Cocoricò di Riccione. «Con la Mdma – ha spiegato il professor Schifano – i neuroni vanno incontro ad una degenerazione non reversibile. Il sistema nervoso centrale va in crisi e le prestazioni cognitive si riducono. Si muore, ma non per overdose: l’ecstasy attiva una serie di reazione negative a cascata che possono condurre, come si è visto, anche al decesso. Chi la assume, spesso ignora del tutto le possibili reazioni e i rischi. Lo stesso vale per la marijuana – ha aggiunto il docente -. Molti ragazzi iniziano a fumarla a 13/14 anni, proprio quando l’architettura del sistema nervoso centrale si stabilizza. Tutto questo, insieme al consumo di alcol, nicotina, cocaina, energy drink e tutto ciò che va per la maggiore, mette a rischio proprio la maturazione del sistema nervoso, fino a livelli purtroppo irreversibili».

La mattinata La lectio magistralis del professor Schifano si è tenuta nell’ambito della giornata organizzata dall’associazione Cultura Classica di Terni, a conclusione del progetto ‘Parlare di guerra… costruire la pace’ che è stato sviluppato nell’anno scolastico 2014/2015, in collaborazione con il liceo classico ‘Tacito’ e la Fondazione Carit. Nel corso della mattinata sono stati premiati anche i vincitori del concorso ‘Vite parallele: personaggi a confronto’, giunto alla 6° edizione. Alla premiazione sono intervenuti Mario Fornaci, presidente della Fondazione Carit, e la professoressa Roberta Bambini, dirigente dell’IIS Classico e Artistico di Terni.

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