Terni e criminalità: «Nominare prefetto»

M5S e Lega Nord sull’arresto del boss Pasquale Sibillo: «Perché era proprio a Terni? Che tipo di coperture ha trovato?»

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Non un episodio isolato, ma «l’ennesimo campanello di allarme». L’arresto a Terni del boss della camorra di Forcella, il 24enne Pasquale Sibillo, spinge il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord ad intervenire sul tema della presenza della criminalità organizzata nel territorio umbro, ternano in particolare.

‘LINO’ SIBILLO: ALMENO DUE I COVI A TERNI

M5S «Da mesi – affermano il senatore Stefano Lucidi e il capogruppo del M5S in Regione, Andrea Liberati – sosteniamo che Terni è una città sotto scacco della malavita. Questo a dispetto delle parole del sottosegretario Bocci e, da ultimo, del senatore Rossi. Interventi che dimostrano quanto la politica sia distante dalla realtà e incapace di analizzare la situazione con lucidità. Figuriamoci di risolvere il problema».

«Nominare nuovo pefetto» «Perché un boss del calibro di Sibillo stazionava a Terni? – si chiedono Lucidi e Liberati -. Che tipo di accoglienza e sicurezza ha trovato? Perché proprio la nostra città?». I due esponenti ‘pentastellati’ chiedono con urgenza al governo e al ministero dell’Interno di procedere alla nomina di un nuovo prefetto – «visto che il posto è ancora scoperto» – e vanno all’attacco della Legge di stabilità predisposta dal governo Renzi: «E’ prevista una grave riduzione degli stanziamenti volti al contrasto alla criminalità, ordinaria e organizzata, e anche dei finanziamenti legati al comparto della tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico. Una decurtazione che va esattamente nella direzione opposta rispetto a quella auspicata».

«Campanello di allarme» Non diversamente Emanuele Fiorini, capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, sottolinea come «episodi dapprima sporadici, stanno diventando oggi sempre più frequenti. Pensiamo alla questione rifiuti e a come il cambio di destinazione del carcere di Terni, che oggi ospita detenuti del 41 bis, abbia avvicinato in città parenti e amici di tali carcerati. Non capiamo come il sottosegretario alla difesa Giampiero Bocci e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, possano continuare a far finta di niente. L’arresto del boss camorristico che da tempo risiedeva in città – conclude Fiorini – non deve essere considerato come un episodio isolato, ma come l’ennesimo campanello di allarme di una situazione che va tenuta sotto costante controllo».

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