Ci sarebbe un uomo – si tratterebbe di un ex dipendente – sul quale si stanno concentrando le indagini in relazione alla falsa bomba trovata nella mattinata di mercoledì all’interno del palazzo comunale di Terni.
I sospetti Gli inquirenti mantengono un riserbo strettissimo, ma l’inchiesta potrebbe far registrare una svolta a breve: decisive potrebbero essere state le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza posizionate nel palazzo, ma anche alcune testimonianze raccolte dagli investigatori.
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Le indagini Gli agenti della Digos di Terni coordinati dal dirigente Marco Colurci, che indagano sul finto pacco-bomba piazzato mercoledì mattina in un bagno posto al secondo piano di palazzo Spada, – il ‘pacco’, decisamente ben realizzato ma che, com’è stato accertato dagli artificieri della polizia di Roma, non aveva alcun potenziale esplosivo – non hanno escluso nessuna pista, né quella dell’atto contro l’istituzione e l’amministrazione, né il gesto personale e diretto contro uno o più dipendenti dell’ente.
Il magistrato Tutte le risultanze delle indagini verranno sottoposte all’attenzione del pm titolare del fascicolo, Tullio Cicoria, che potrebbe procedere per i reati di procurato allarme e interruzione di pubblico servizio. In base al ‘peso’ di quanto raccolto dagli inquirenti, il magistrato deciderà poi per l’eventuale fermo di polizia giudiziaria o per la più ‘tenue’ denuncia a piede libero.
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