Terni, gestione piscine: assolti tre ‘comunali’

Un dirigente e due dipendenti di palazzo Spada erano stati citati a giudizio dalla Corte dei conti per un presunto danno erariale

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Erano finiti a giudizio per un presunto danno erariale stimato in 88 mila e 428 euro, legato all’affidamento della gestione delle piscine di Campitello e borgo Bovio. I tre componenti della commissione aggiudicatrice – un dirigente e due dipendenti del Comune di Terni – lo scorso 6 maggio sono stati assolti dalla Corte dei conti dell’Umbria.

Diatriba L’affidamento era stato impugnato di fronte al Tar dell’Umbria dall’associazione di imprese esclusa, con ricorso vinto da quest’ultima nel 2005 – decisione poi confermata nel 2007 dal Consiglio di Stato – e conseguente dietrofront dell’amministrazione che aveva revocato la determinazione dirigenziale con cui era stata affidata la gestione dei due impianti natatori.

Sotto la lente Ma la questione non si era conclusa lì, visto che l’Ati esclusa aveva anche chiesto i danni per i mancati introiti durante il periodo di alcuni mesi in cui era stata estromessa dalla gestione. Ne seguivano alcuni tentativi di conciliazione, andati a vuoto, e infine la proposta di transazione – intervenuta a seguito di lodo arbitrale – accolta dal Comune che nel 2011 aveva versato circa 88 mila euro all’Ati, con un ‘risparmio’ di 21 mila euro rispetto all’eventuale azione esecutiva. Da qui la richiesta avanzata dalla magistratura contabile e il conseguente procedimento, concluso con l’assoluzione dei tre dipendenti comunali difesi dall’avvocato Federica Pasero del foro di Perugia.

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