Terni, il centrodestra mostra i muscoli

Sala consilare gremita fra esponenti politici e candidati nelle cinque liste a sostegno di Latini sindaco: «Apriamoci alla città»

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Applausi, abbracci e pacche sulle spalle, in un clima da ‘quasi vittoria’. A frenare però ci ha pensato il candidato sindaco, con l’equilibrio e il pragmatismo che gli vengono riconosciuti e che – magari – potranno tornargli utili quando, se mai accadrà, non serviranno solo i voti degli elettori di centrodestra per sedersi sullo scranno di palazzo Spada. Tempo al tempo.

L’INTERVISTA DI UMBRIAON A LEONARDO LATINI – LEGGI

Ecco il centrodestra Quella andata in scena venerdì mattina nell’aula consiliare di palazzo Spada, è stata una ‘scossa’ sicuramente salutare per il centrodestra, compattatosi ora anche formalmente attorno alla figura di Leonardo Latini, scelto dalla Lega ma fatto proprio, con entusiasmi variabili, da tutte e cinque le liste che compongono la coalizione. Presenti, oltre a parecchi candidati al consiglio comunale, parlamentari come Simone Pillon, Luca Briziarelli, Virginio Caparvi (Lega), Raffaele Nevi (Forza Italia), Franco Zaffini (Fratelli d’Italia) e poi consiglieri regionali, referenti sul territorio dei vari partiti e movimenti coinvolti nel progetto.

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L’incipit A fare gli onori di casa è stato il segretario ternano della Lega, Federico Cini, che ha introdotto uno ad uno i rappresentanti delle cinque ‘forze’, fino a dare la parola a Leonardo ‘Lallo’ Latini. In premessa Cini, per caricare un ambiente comunque già ben disposto, ha parlato di «giornata storica». Poi il claim: «Libereremo Terni». Curiosità c’era soprattutto per gli interventi della ‘triade’ – Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia – che fra qualche stoccata mutuata dalle fibrillazioni nazionali e qualche precisazione doverosa, si è posta comunque come una squadra coesa «per un solo unico obiettivo. Restituire un’amministrazine capace ai cittadini».

Fiorini, Cini, Candiani e Nevi

Terzetto E così mentre Franco Zaffini (FdI) ha elargito ‘calore’ politico – ma pure umano – allo stesso Latini (sarà per le comuni radici politiche?) ed al suo mentore Stefano Candiani (Lega), Raffaele Nevi (FI), facendo le veci della coordinatrice Catia Polidori (assente), ha incentrato il suo intervento più sul programma, su ciò che si dovrà fare «per risollevare la città». 

‘Amore’ FdI-Lega Ad iniziare è stato Zaffini: «Chi c’era prima, qui, ha lavorato solo per distruggere. Ricostruire non sarà facile e il compito è di quelli che fanno tremare i polsi. Ma ‘Lallo’ Latini è la persona giusta: è umile e già da mesi pensa a ciò che andrà fatto. Segno che siamo lontani dalle improvvisazioni, ma ci troviamo di fronte a persone vere che dobbiamo dimostrare di saperci meritare». Poi l’endorsement su Candiani: «Devo dire che pensavo fosse stato catapultato in Umbria come tanti altri, anche eletti qui, che poi se ne sono fregati della nostra terra. Non è così, sono stato smentito dai fatti. Stefano ha girato l’Umbria, ha parlato con tutti con spirito di umiltà, dimostrando una capacità di analisi politica difficile da riscontrare anche su scala nazionale».

Candiani e Nevi

Forza Italia: «Noi ci siamo» Poi è toccato a Nevi parlare a nome di un partito che a Terni ha per diverso tempo storto il naso sulla modalità di scelta del candidato sindaco: «Ho sempre detto che per Terni serviva una ventata di normalità, di buonsenso ed equilibrio. Leonardo (Latini, ndR) ha tutte queste caratteristiche. È un uomo e un professionista che non vive di politica e che presta la sua immagine ad una coalizione che vince se è unita, non a prescindere, ma attorno a valori ed alcuni concetti fondamentali». Qundi la proposta ‘azzurra’ per il rilancio di Terni: «Ridurre la spesa pubblica in un Comune devastato da una malagestione pazzesca, ma anche ambiente, salute, rendere la città attrattiva per gli investitori che in questi anni sono fuggiti ma che, con una buona amministrazione, sono pronti a scommettere su Terni. Il Comune dovrà essere la prima agenzia di sviluppo, magari con un governo che speriamo – Candiani non me ne vorrà se lo trovo ultimamente un po’ ‘siciliano’ – sia amico di questo territorio. Va detto che qui il centrodestra non è stato mai così forte e che dobbiamo puntare a vincere al primo turno». Poi, su alcuni ‘delusi’ che contavano di fare parte della squadra di Forza Italia: «Abbiamo dovuto fare delle scelte, da un lato ci dispiace ma è anche il segno di quanta partecipazione ci sia, finalmente».

Le Lega ‘punta’ alla Regione Il senatore Stefano Candiani guarda al ‘breve’ («stiamo liberando questa regione un pezzo alla volta, ora tocca a Terni») ma anche più lontano, «quando – ha detto – nel 2020 faremo sì che l’Umbria diventi il vero cuore ‘verde’ d’Italia. Terni – in risposta a Nevi – troverà a Roma un governo amico, dopo che quelli a marchio-Pd non hanno fatto altro che affossarla. Sono contento che ‘Lallo’ raccolga le forze positive della città e sono contento che qualcuno abbia rivisto le proprie idee. Noi siamo inclusivi per natura. Serve poi meno provincialismo: qui la questione non è Terni contro Perugia, perchè questa città ha una dimensione che va oltre i confini regionali. Con la guida giusta, può tornare a recitare un ruolo centrale come polo di sviluppo e traino per un’intera area del nostro paese».

Moderazione ‘funzionale’? Poi è toccato a Latini, che in un ambiente caricato quasi a mille dai ‘veterani’ seduti sui banchi, ha sparso equilibrio e moderazione a manate – è la sua natura – senza tradire particolarmente l’emozione. «Questa fiduca  he avverto – ha iniziato – mi servirà ad affrontare la sfida, che è difficile. Venendo qui stamattina ho pensato ad ‘una festa a lungo attesa’ (primo capitolo del primo volume della trilogia de ‘Il Signore degli Anelli’, ndR) perchè oggi è un giorno di festa e finalmente la coalizione parte per un’avventura che ci porterà al governo di questa città. Già in passato le giunte Ciaurro avevano dato un periodo florido e felice; ora saremo noi stessi, nati e cresciuti qui, a disegnare un nuovo futuro, artefici di un cambiamento che porterà i cittadini ad essere orgogliosi della propria identità, a recuperare quello spirito di comunità oggi perso».

«Ascoltare tutti, tornare comunità» Parole d’ordine «responsabilità» e «senso di sacrificio». Apparentemente lontano da certe ‘coloriture’ leghiste. «Saremo un’amministrazione al servizio dei cittadini, che saprà tornare ad ascoltare, dopo che chi ci ha preceduto si è rinchiuso in questo palazzo senza dare risposte. Anche i dipendenti della macchina comunale saranno partecipi di questa rinascita, con idee e proposte per migliorare e offrire servizi efficienti a cittadini e imprese. Terni vuole un’Umbria forte, non incentrata su un capoluogo dominante, ma fatta di equità ed equilibrio fra i suoi territori, senza più logiche accentratrici come ad esepio nei servizi». Un approccio, lo ha auto-definito Latini in conclusione, «pragmatico, fatto di piccoli passi che costruiranno un percorso importante. Perchè insieme, tutto è possibile».

Outsider Invitati, e convinti di poter recitare un ruolo interessante, di ‘sorprese’ nel contesto della coalizione, le liste ‘Terni Civica’ e de ‘Il popolo della Famiglia’. Per la prima ha parlato Giovanni Ceccotti che, in apertura di intervento, ha chiesto un minuto di raccoglimento per Eleonora Pacifici, morta giovedì sera per un incidente stradale. «La nostra realtà civica non è nata per le elezioni, sono anni che lavoriamo per la città e i primi a dire che Leonardo Latini è la persona giusta per fare il sindaco. Ciò che gli chiederemo è di sostenere le istanze civiche». Poi Claudio Iacono, coordinatore regionale de ‘Il Popolo della Famiglia’: «A Terni serve una nuova mentalità che ci riporti alle basi di quell’antropologia cristiana che si è stata a lungo negata».

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