Terni, il Comune e la «carenza nella consapevolezza del ruolo delle entrate»

Il curioso passaggio è contenuto nel documento da oltre 200 pagine sul controllo strategico. Non tutto è andato come doveva

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di S.F.

I dati e le valutazioni sono riferiti al 2021 ed il fatto che vengano approvati a dicembre 2022 fa perdere un po’ d’attualità alle tematiche trattate. Tuttavia il report del controllo strategico del Comune di Terni offre sempre spunti interessanti e, tanto per cambiare, i principali arrivano dalla direzione attività finanziarie, la più importante dell’amministrazione per ovvie ragioni. Curioso anche i passaggi su ‘Città dello sport’ e rapporti tra direzioni.

CONTROLLO STRATEGICO, CONSUNTIVO 2021 – IL DOCUMENTO (.PDF)
DISSESTO TERNI, IN ARRIVO IL RENDICONTO DI CHIUSURA. MA OLTRE 40 MILIONI DA PAGARE

Palazzo Pierfelici

Il report: risanamento e rapporti migliorati

Non è altro che la verifica dell’attuazione degli atti di indirizzo politici e la congruenza dei risultati conseguiti: «È uno dei cardini – viene sottolineato nel maxi documento, il Rup è il funzionario Sebastiano Pasero – del sistema dei controlli dell’Ente, in particolare nella valutazione della efficacia della trasmissione tra gli input di pianificazione e le attività di gestione e attuazione». Di mezzo non può che esserci il Covid che, nel 2021, ha inciso e non poco nei vari procedimenti. Il primo punto trattato è il risanamento finanziario con tanto di intervista politica all’assessore Orlando Masselli – ci sono anche tutti gli altri man mano che si va avanti – ed il questionario dirigenziale valutativo sul programma: in quest’ultimo caso tra i fattori da migliorare sono citati «aspetti tecnico-organizzativi, aspetti economico-finanziari, aspetti relativi al accordo politico-gestionale, miglioramento del flusso informativo e della qualità dei servizi da erogare». Ipotesi migliorative? «Presa d’atto dell’importanza nevralgica della collaborazione tra le varie direzioni. In ordine al raggiungimento degli obiettivi della società partecipate, individuazione di un possibile referente che possa raccordare le stesse direzioni e coadiuvare il lavoro dell’ufficio aziende partecipate». Nel report invece viene evidenziato che «nonostante l’assegnazione di un’ulteriore unità di personale, le risorse umane attribuite risultano, come nel 2020, insufficienti rispetto agli standard che sarebbe auspicabile conseguire. La complessità della competenza relativa al governo delle aziende partecipate infatti richiede specifiche competenze trasversali in ambito giuridico-societario ed economico-aziendale. A differenza di quanto emerso durante l’attività di controllo strategico riferita al 2020, nella quale i rapporti con le altre direzioni erano considerati pessimi, viene riscontrata nel 2021 una buona collaborazione interdirezionale». In generale il contesto è migliorato sia nell’ottica del risanamento che in quello dell’azione amministrativa.

MARZO 2020, L’SOS DELL’ALLORA DIRIGENTE CARBONE
APRILE 2021, L’SOS DELLA MARCUCCI. POI IL MIGLIORAMENTO

L’assessore Masselli e la dirigente Marcucci

L’evasione fiscale, l’elogio di Masselli e la carenza

È su questo fronte che c’è uno dei passaggi più curiosi e particolari dell’intero atto, pronto ad essere discusso martedì in III commissione. Anche in questa circostanza i coinvolti sono Masselli e la dirigente Grazia Marcucci: è sempre la numero uno di palazzo Pierfelici a mettere nero su bianco – da ricordare che in questa tornata concorsuale la direzione sarà rinforzata da almeno quattro ingressi, risulta così al momento – l’insufficienza di risorse umane, tematica che più o meno viene tirata in ballo da tutti i dirigenti. Non è una novità. In questo caso la Marcucci scrive che non c’è alcun aspetto da migliorare, anche in considerazione del fatto che c’è stata un’accelerazione nell’emissione degli avvisi di accertamento Imu, Tasi e Tari. L’assessore dal canto sua elogia la struttura al suo servizio: «Dopo tre anni di amministrazione credo di poter dire che, anche grazie al rinnovamento della dirigenza, c’è una struttura amministrativa che si preoccupa e si occupa di mettere sul percorso della attuazione burocratica quelle che sono le volontà politiche di visione dell’amministrazione. Io agli uffici ho detto dove volevo arrivare, loro hanno stabilito come farlo perché chiaramente il percorso non può deciderlo la politica, che deve dare una linea di indirizzo. Gli uffici hanno risposto con grande zelo, con grandi attività e non finirò mai di ringraziarli perché credo che per approvare una mole di documenti come abbiamo fatto in questi anni, ci sono voluti un grande lavoro, una grande dedizione e anche una grande disponibilità». Nel report sono riepilogate le criticità ed ecco il punto che spicca: «Il tema della consapevolezza complessiva dell’Ente sul ruolo fondamentale del tema entrate rimane aperto», mentre poco prima si parla di una «carenza nella consapevolezza». Chiaro che l’input sia generale. Magari – leggiamo tra le righe, pura ipotesi – è legato alla vicenda dissesto. Il recente caso sulle tariffe cimiteriali può essere portato ad esempio.

IMU/TASI 2021: EVASIONE DA OLTRE 3,6 MILIONI DI EURO
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Il camposcuola

‘La città dello sport’: problemi

Tra i punti più critici c’è il programma ‘Terni Città dello sport, valorizzazione del marketing territoriale con declinazione in ambito sportivo attraverso la coprogettazione e cogestione dello strumento del marchio o brand legato allo sport alla sua trasversale declinazione multidisciplinare’. Bene, cosa è successo? Si parla di «tempi di realizzazione non rispettati per carenza di personale e per carenza di risorse economiche, nonché per nuovi assetti amministrativi». Nel questionario dirigenziale viene inoltre chiarito che non è in linea con il cronoprogramma previsto perché c’è «stato un mutamento di indirizzo politico» e ora non è «più prioritario». Si passa al report: «Dalla lettura della breve relazione sull’attività emerge che il risultato da raggiungere nel 2021 deriva da una serie di azioni quali l’ideazione del brand ‘Terni fa Sport’ da affidare in convenzione a Terni Reti. Dalla lettura degli indicatori risulta che il brand è stato solo progettato ma non realizzato».

Il dirigente all’urbanistica Bedini e l’assessore Cini (foto archivio)

La collaborazione pessima

Tra le tante curiosità c’è il giudizio che viene dato dalla direzione pianificazione territoriale/edilizia privata in merito alla collaborazione con altre direzioni per l’obiettivo riqualificazione della città e del territorio: «Pessima». È l’unica in tutto il documento: «Pessimi i rapporti di collaborazione con le altre direzioni in relazione alla posizione assunta in incontri, alla presenza degli assessori coinvolti, e nei fatti di non competenza rispetto alla macro-organizzazione», la spiegazione nel report di programma. Interessante. Saranno migliorati nell’anno in chiusura? Probabile, d’altronde la preadozione del piano urbanistico del commercio è stata formalizzata proprio negli ultimi giorni.

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