Terni, il Silb: «Lo Scalo, stop sbagliato»

Il presidente dell’associazione dei locali interviene sul provvedimento preso dal questore dopo l’uccisione di Oltjan Nela

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di Riccardo Paperini
Presidente provinciale di Terni del Silb
(Associazione italiana imprese di intrattenimento di ballo e di spettacolo)

Il fatto gravissimo accaduto nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorso, che ha visto come epilogo la morte del giovane Oltjan Nela ha sicuramente scosso tutta la comunità.

Nel massimo rispetto del ragazzo e dei suoi cari, nei confronti dei quali esprimo le mie più sentite condoglianze, vorrei spendere qualche parola sulle conseguenze della decisione del Sig. Belfiore, Questore di Terni, in merito alla punizione inferta al locale che si trova nelle vicinanze del luogo del delitto.

Il provvedimento che ha disposto la chiusura della discoteca LO SCALO locale per 30 gg è stato emesso applicando l’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con Regio Decreto 18 giugno 1931. Tale articolo a mio parere e di tutto il Silb Nazionale, dovrebbe essere rivisto, in quanto sicuramente efficace nei tempi in cui è stato scritto, ma totalmente inefficace per i nostri giorni.

Il Tar del Lazio sentenza n. 05399/2011 – 29/6/2011 in riferimento all’art 100 cita: La misura della sospensione della licenza di un esercizio ha prevalente natura di misura cautelare, con finalità di prevenzione, rispondendo alla ratio di produrre un effetto dissuasivo su soggetti ritenuti pericolosi, i quali, da un lato, sono privati di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, sono avvertiti della circostanza che la loro presenza in detto luogo è oggetto di attenzione da parte delle autorità preposte.

Da questo si evince che il suddetto locale sia un covo di persone pericolose o malavitose.

Non è assolutamente vero, ma questa potrebbe sembrare una valutazione di parte, quindi invito tutti i clienti e avventori dello SCALO ad esprimere una loro opinione. Ma se così veramente fosse? Non Lo SCALO , ma un altro locale qualsiasi, se vedesse presentarsi all’ingresso una persona notoriamente pericolosa, quali arma avrebbe il gestore per impedirne l’accesso?

Purtroppo la risposta è: NESSUNA.

Si avete capito bene “nessuna” in quanto un’altro articolo del TULPS impedisce ai gestori di rifiutare un servizio se chi lo richiede è disposto a pagarne il prezzo. Qui si potrebbe aprire una parentisi lunghissima, ma che ora vi risparmio.

Tornando alla sospensione della licenza, la trovo fortemente ingiusta in quanto ne il locale, ne tantomeno i gestori possono considerarsi responsabili dell’accaduto anzi parlando con loro, mi sono reso conto che oltre a garantire la sicurezza all’interno del locale e delle sue pertinenze con personale qualificato e professionale naturalmente iscritto nell’albo prefettizio in regola con le vigenti norme, mettono in atto una innumerevole quantità di accortezze per far si che la loro attività si svolga nella più totale legalità e rispetto dei vicini.

Per esempio l’impiego di personale preposto al controllo della viabilità in via Piemonte, altro personale per assicurarsi che gli avventori non intralcino i passi carrabili o accessi ai garage delle vicine abitazioni, cartelli appesi nei dintorni del locale che esortano al rispetto della quiete altrui, vietano l’uscita dal locale con consumazioni in mano, non servono consumazioni in bottiglia (birre) per non parlare del controllo sull’età di chi chiede consumazioni alcoliche se questi sembra minorenne.

Il provvedimento di sospensione della licenza, che ha colpito la nota discoteca ternana “LO SCALO”, è un provvedimento che avrà ripercussioni su tutto l’andamento della stagione 2015-2016 infatti, in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, tutte le attività, discoteche comprese, hanno notoriamente, nel mese delle festività natalizie, un introito maggiore che gli permette di sopperire ai momenti di magra.

Per concludere vorrei dire che non è vero che le discoteche sono un luogo di perdizione senza regole, anzi sono luoghi dove ogni settimana va in scena almeno uno spettacolo e si vende divertimento grazie alla tenacia dei gestori, alla professionalità dei direttori artistici, alla bravura degli artisti (dj, vocalist, animatori, performer), alla dedizione dei P.R., alla professionalità degli addetti alla sicurezza e dei bartender, ma soprattutto grazie a tutti coloro che vanno a BALLARE.

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