Terni, Mirko vince la sfortuna e si reinventa

Una carriera di ballerino compromessa da un brutto infortunio: Sabatini si è dedicato anima e corpo all’insegnamento della danza. Costruendo un percorso d’avanguardia

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Colpito dalla sfortuna, rappresentata da un infortunio – uno strappo muscolare al bicipite femorale – accaduto nel 2010 e che ne ha compromesso la carriera di ballerino, non si è dato per vinto, dedicandosi anima e corpo all’insegnamento. Della danza classica, prima, poi specializzandosi in un ambito per molti versi inesplorato, quello della ‘fisiotecnica’: un ruolo cruciale nel mondo della danza, che gli sta aprendo nuove prospettive e regalando quelle soddisfazioni che in passato si è potuto togliere solo in parte.

Il personaggio è Mirko Sabatini, 35 anni di Terni. Alle spalle, da ballerino, sei anni all’accademia nazionale di danza a Roma e tante altre esperienze importanti: da solista nella stessa accademia, al teatro delle Muse di Ancona, all’accademia Santa Cecilia – Parco della Musica, con la compagnia Controverso Danza di Firenze, solo per citare le principali.

Reinventarsi «La mia carriera è stata caratterizzata da un’evoluzione naturale – racconta -. Dopo l’infortunio ho iniziato ad insegnare in alcune scuole a Terni e poi, gradualmente, ho iniziato ad espandere il mio lavoro in altre realtà come Rieti, Perugia, Città di Castello. Con gli anni mi sono specializzato in ‘tecniche di supporto’, ovvero quelle discipline che aiutano chi danza a rendere meglio sul palcoscenico, fisicamente e mentalmente. Si tratta di un lavoro che ha importanti spazi, visto che la fisiotecnica si studia solo nelle accademie professionali. Il mio tentativo è di farla sbarcare anche nelle scuole private perché aiuta tantissimo i giovani a rafforzarsi ed a migliorare le proprie prestazioni. L’allenamento, nella danza, ricopre d’altronde un ruolo fondamentale: grazie alle tecniche di supporto chi è meno dotato fisicamente può superare i propri limiti mentre chi ha qualità naturali di primo livello, può costruire un percorso professionale verso il professionismo».

Grazie a questa evoluzione, che è stata la sua ‘reazione’ ad un evento fortuito che ne ha segnato la carriera di danzatore, Mirko Sabatini oggi collabora con scuole sparse un po’ in tutta Italia: non solo Terni ma anche Salerno, Pescara, Venezia e con numerosi eventi dove i giovani danzatori si riuniscono per apprendere i fondamenti – non pochi visto il numero di discipline che la compongono – della fisiotecnica.

Costruire futuro «Il mio obiettivo è aprire la mente di chi insegna e danza, facendo istituire vere e proprie classi di fisiotecnica nell’ambito privato. Ma non perdo di vista anche il mio ruolo di insegnante di balletto che mi sta regalando grandi soddisfazioni. Proprio nelle ultime settimane alcuni miei allievi hanno trovato spazio nel professionismo e ciò non può che rendermi orgoglioso. Sono felice di averli aiutati a trovare questa chance»

Soddisfazioni Fra i giovani danzatori ‘cresciuti’ da Mirko Sabatini, figurano Daniele Pecorari (al The National Moravian – Silesian Theatre di Ostrava, per lui un contratto con obbligo di solista), Antonio Rosati (prima il diploma alla scuola superiore di danza di Cannes ‘Rosella Hightower’ e poi entrato a far parte della prestigiosa compagnia giovanile Preljocaj), il giovanissimo Cristian Patacchino – 13enne di Alviano – entrato alla scuola del teatro dell’Opera e che ha partecipato al balletto Manon di Kenneth MacMillan presso lo stesso teatro. E poi, ancora, Alessia Tasca, diplomatasi all’accademia nazionale di danza e Chiara Coletta, entrata alla scuola di ballo del teatro dell’Opera. «L’arte della danza – osserva Mirko . è per tutti. Io cerco di guidare i giovani, di infondere quei valori che si ritroveranno anche nella vita, a partire dalla disciplina della propria mente e del proprio corpo».

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