Terni, Narciso (PD): «Asm da valorizzare»

Per il consigliere comunale: «è un patrimonio della città e qui deve rimanere il suo livello decisionale. No a pregiudizi e false interpretazioni»

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di Fabio Narciso
Consigliere comunale del PD di Terni

Il tema delle “partecipate” è di grande attualità ed interesse perché oltre a coinvolgere tantissimi lavoratori e famiglie, interessa i servizi e la strategicità delle linee di sviluppo e degli asset che riguardano l’intera città e quindi le possibilità di crescita che questo territorio ha per il futuro.

Il dibattito che è stato affrontato in questi mesi, all’esterno ed all’interno del Consiglio comunale aveva come unico obiettivo quello di valorizzare Asm come motore di sviluppo e di servizi avanzati della nostra comunità. L’atto che ho presentato insieme a tutto il gruppo Pd, grazie anche al lavoro fattivo dei sindacati e del management aziendale, ha secondo me consegnato alla società indirizzi importanti nel segno di una politica industriale centrata sul controllo pubblico della società da parte del Comune di Terni.

Oggi questi scenari risultano essere possibili e premianti sfruttando i percorsi di aggregazioni tra società pubbliche incentivati economicamente dalla normativa “Madia”. Il risultato chiaro che è emerso dal percorso, anche grazie alle nostre riflessioni, è che Asm è completamente fuori dal piano di riequilibrio economico che sta per essere varato dal Comune di Terni. Personalmente penso che il percorso più idoneo per potenziare la società e valorizzare quello straordinario patrimonio di professionalità che risiede al suo interno e che da sempre rappresenta un riferimento per l’intero territorio sia quello proposto dall’atto in questione e non la proposta di fantomatiche società in house che registro in questi anni non hanno avuto grandissimi fortune neanche nel nostro territorio regionale.

Sono favorevole ad aggregazioni di società pubbliche territoriali che contribuiscono ad aumentare la massa critica di utenze necessarie al potenziamento della società. Non sono favorevole ad operazioni di aggregazioni, così come propone qualcuno, che porti le decisioni lontano da Terni. L’Asm è un patrimonio di questa città e qui deve rimanere il suo livello decisionale. Mi sembra oltremodo strumentale e privo di ogni fondamento riportare notizie di stampa che parlano della vendita della società addirittura parlando del 40% delle quote.

Di certo non è assolutamente questa l’interpretazione di “verificando anche la possibilità di alienazioni nelle forme più idonee al rafforzamento dell’azienda e delle business unit”. Dandone una interpretazione personale ed autentica come estensore dell’atto tale dizione si riferisce esclusivamente allo spirito delle aggregazioni pubbliche riportate nel decreto Madia. Personalmente penso che sia utile lasciare delle strade aperte per effettuare una attenta valutazione sulla possibilità per esempio di poter cedere la sola rete del gas, potenziando con le risorse tutto il resto.

Sono invece molto contento che anche parte dell’opposizione ha affermato in sede di dibattito consigliare che il 95% dell’atto d’indirizzo del Pd fosse “pienamente condivisibile” è questa una dimostrazione di maturità che ci dice quanto a tutti stanno a cuore le sorti della nostra azienda pubblica. E’ ora di scendere nel merito delle questioni: piano ambientale, piano energetico digitale, sviluppo eco sostenibile in un ottica smart city, possibilità di fibra e di ultra velocità internet e dati, proprietà pubblica della rete.

Tutto ciò rappresenta un insieme di fattori localizzativi importanti e può facilitare la promozione di tantissime attività imprenditoriali. Per tutto questo potenziale, ancora in parte inespresso, è necessario ragionare senza pregiudizi sulle politiche di rafforzamento concrete della società tenendo però sempre a mente che Asm rappresenta per il territorio un fattore strategico di sviluppo imprescindibile.

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