Terni, piazza Duomo: «Fontana sfregiata»

Un ‘rattoppo’ difficile da definire artistico scatena la polemica di ‘Terni città futura’

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Quando la toppa è peggio del buco. Nel vero senso della parola. Perché, in effetti, brutto è brutto. C’è poco da dire. Il ‘rattoppo’ che è stato fatto alla fontana di piazza del Duomo, a Terni, non passa inosservato.

Un particolare

Un particolare

La «pecionata» Tanto che ‘terni città futura’ dice che «ironicamente potremmo pensare che lo facciano apposta». Perché «finalmente a piazza del Duomo si interviene per rimettere in funzione la fontana, anche noi più volte lo avevamo sollecitato. Si tratta della fontana che rappresenta la Cascata delle Marmore (il fiume Velino che si getta nel Nera) opera dello scultore Corrado Vigni (autore delle stesse statue che ornano la facciata del Duomo); mentre la vasca della stessa fontana è molto più antica ed è databile attorno al 1600. Non serve alcun commento, bastano le foto per evidenziare la ‘pecionata’ (il termine dialettale si presta bene: in italiano sarebbe ‘lavoro raffazzonato’; ndr) dell’intervento fatto in questi giorni».

 

Un altro particolare

Un altro particolare

I lavori I chiusini dei pozzetti dell’impianto di pompaggio dell’acqua della fontana, «sono realizzati (probabilmente già pronti) con delle mattonelle di natura e colore completamente diverso rispetto alla pavimentazione a sampietrini in cui sono inseriti. Un vero e proprio ‘pugno nell’occhio’ dal punto di vista estetico che danneggia l’armoniosa visione d’insieme della pavimentazione e della fontana. Esempio piccolo ma concreto della superficialità e dell’ignoranza con cui si interviene nella città».

 

 

La fontana

La fontana

L’accusa ‘Terni città futura’, poi spiega: «Riteniamo che l’impegno amministrativo debba prima di tutto sapersi misurare nelle piccole cose, perché da queste dipende la qualità quotidiana della nostra vita; troviamo quindi fondamentale approfondire e interrogarsi su qualsiasi scelta di intervento che lasci un segno sulla città, anche la più apparentemente facile; questo, a nostro parere, è il modo di agire con cui deve sempre misurarsi un buon amministratore. La politica, la gestione della cosa pubblica, passa anche da quelle che possono apparire piccole cose come la pulizia delle strade e dei marciapiedi, l’ordine urbano, il rifacimento di una via, l’inserimento di un elemento di arredo urbano, il taglio di un albero, il rispetto del valore dell’esistente, del patrimonio culturale. Tutte piccole cose che determinano però, tassello su tassello, la qualità delle nostre vite e delle nostre città».

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