La persecuzione era iniziata subito dopo la fine – burrascosa – del rapporto fra i due, andato avanti per quattro mesi e rotto all’inizio del 2015. Da quel momento in poi, per diverse settimane, l’uomo aveva tormentato l’ex compagna danneggiandole l’auto, pedinandola, inviandole o facendole arrivare messaggi minatori, offensivi e lettere anonime. Descrivendola sui social e nelle missive, dirette anche al suo datore di lavoro, come una persona ‘malata’ e ‘drogata’. Dulcis in fundo il ‘rapimento’ del gatto della vittima, a cui quest’ultima teneva tantissimo, poi ritrovato sano e salvo grazie alla collaborazione di un’amica della giovane, in un terreno di proprietà dell’ex alle porte di Terni.
La sentenza Per tutti questi motivi un 39enne del ternano è stato condannato venerdì, dal giudice Massimo Zanetti, a nove mesi di reclusione, come chiesto in aula dal pm Adalberto Andreani. Lo stesso, accusato di ‘atti persecutori’ (stalking, ndR), è stato condannato a versare alla vittima, 37enne ternana assistita dall’avvocato Luca Leonardi, una provvisionale di 5 mila euro. La restante parte del danno verrà valutata in sede civile. Il 39enne dovrà anche liquidare le spese di costituzione di parte civile ed oneri per 1.500 euro.