Teatro Verdi: «Rischio archeologico alto»

Terni – Confronto in commissione sul I° stralcio ed i prossimi passaggi post concorso. Focus anche sulla verifica della Angelelli per gli scavi e il progetto definitivo

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di S.F.

La tabella di marcia originaria

Progetto definitivo – un passaggio che sarà utile anche per capire il reale valore complessivo del lavoro, finora si parla di stime – di tutto l’intervento ed esecutivo del I° stralcio entro fine marzo e rischio archeologico relativo all’opera di recupero – focus in particolar modo sul ridotto – considerato di «alto grado», come viene sottolineato in chiusura nel documento di valutazione firmato dalla professionista Claudia Angelelli. Sono alcune delle questioni più interessanti sul quale si è dibattuto giovedì mattina in I° commissione consiliare alla presenza dell’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati, del Rup Mauro Cinti e del dirigente Piero Giorgini. Un confronto che avviene a poche ore dall’approvazione in giunta del progetto di fattibilità tecnico-economica post concorso di progettazione e il parere preliminare favorevole della soprintendenza. Si parla del restauro del teatro Verdi.

LA VERIFICA DI INTERESSE ARCHEOLOGICO

La commissione

L’importo reale del progetto e i tempi 

Il concorso è stato vinto dalla A+M2a di Venezia insieme alla Sinergo S.p.A. e da quel momento sono scattate le interlocuzioni per arrivare ai vari step della progettazione. Sempre con la soprintendenza a seguire l’iter per evitare brutte sorprese: «Abbiamo scelto la strada più impegnativa per gli uffici – ha spiegato Giorgini in apertura – e ce la stiamo mettendo tutta per portare a casa il risultato». C’è ancora da quantificare l’importo totale delle opere come ha specificato Cinti: «Non ci sono punti dubbiosi perché a livello procedurale è stato tutto individuato, c’è ottimismo sul fatto che si arriverà ad un progetto adeguato e giusto. Per ora si parla di I° stralcio – finanziamento da 4,6 milioni di euro – con il consolidamento e la funzionalità del ridotto. L’intero recupero? Nel bando è stata inserita una stima da 12 milioni, lo sapremo con certezza con il definitivo. Entro il 31 dicembre 2021 dobbiamo avere la ditta che farà i lavori». Poi dopo alcuni chiarimenti richiesti da Valentina Pococacio del M5S su criteri, realizzazione e soldi è Giorgini a dare ulteriori delucidazioni: «Si va avanti così perché dipende dalle partite economiche già a disposizione. Ora con Cinti stiamo lavorando per dare l’incarico al gruppo vincitore per le progettazioni: entro fine mese ci sarà il contratto con loro ed a quel punto partiranno i quattro mesi entro i quali dovranno fornirci il definitivo dell’intero teatro e l’esecutivo del I° stralcio. Per fine marzo dovremmo averli per dare il via libera, ma se possibile cercheranno di anticipare per il definitivo. Vorremmo correre il più possibile perché ci sono scadenze per i finanziamenti. Nel giro di un anno e mezzo il I° stralcio funzionale deve essere chiuso e fruibile dalla collettività. E i vincoli non vanno superati, ma rispettati».

PUNTEGGI E DETTAGLI DEL CONCORSO DI PROGETTAZIONE

Marcello Galiotto

La ricerca dei fondi 

La Salvati ha lasciato ampio spazi ai tecnici. Anche in merito ai fondi da ricercare per i lavori successivi: «L’amministrazione – ha proseguito Giorgini – si muoverà per le ulteriori risorse necessarie. Potrebbero arrivare dalla Regione, dai ministeri o da enti esterni come la fondazione Carit. Senza un progetto definitivo è difficile andare a trovarli, è un salto nel buio. Vorrebbe dire chiedere soldi senza avere un’idea». Spunta anche il Recovery Fund e una missiva indirizzata a palazzo Donini con la scheda sul teatro per ottenere finanziamenti: «A marzo saremo ancora in tempo per inserire il numero giusto». La verifica del progetto in dettaglio scatterà da aprile, quindi le pubblicazioni per l’appalto. Paolo Angeletti (Terni Immagina) ha avanzato richieste sui vecchi progetti («non erano funzionali», ha detto Giorgini), mentre Michele Rossi (Terni Civica) si è detto perplesso sul fatto di dover verificare i requisiti dopo aver indicato i vincitori: «Se ci sono problemi non si firma il contratto», la replica. Per lui anche l’input sulla verifica di interesse archeologico affidata per 1.000 euro a Claudia Angelelli.

«ECCO COME SARÀ IL TEATRO VERDI», PARLA IL VINCITORE

Il progetto vincitore

Il rischio alto per gli scavi

Si arriva a parlare del documento – sessanta pagine – firmato dalla Angelelli lo scorso 6 novembre: «La verifica di interesse archeologico? Per legge abbiamo dovuto dare un incarico, è un’area da attenzionare. Il teatro ha avuto una serie di ricostruzioni nel corso degli anni, credo dunque che sia stata molto utilizzata e immagino che non avremo grandi sorprese. Chiaro che la quota del nuovo ridotto scende rispetto all’attuale: durante gli scavi è richiesta la presenza di un archeologo e seguiremo in modo molto attento lo sviluppo della situazione». Sul tema è intervenuto anche Cinti: «Deve essere fatta. Le ultime righe parlano di rischio alto perché in passato è stato ritrovato di tutto. La soprintendenza è al corrente di tutto, c’è stata una stratificazione. Ora c’è un metro e metro di tolleranza da studiare. Possibilità di blocco cantiere in caso di ritrovamenti? No, ci sarà la segnalazione, la valutazione e si proseguirà. Nessuno può dire se ci sarà un rallentamento. Sottolineo che né noi, né la Angelelli né la Roscini hanno acceso segnali rossi dicendo ‘ah, lì troveremo delle tombe’».

«PASSI AVANTI, MA DUBBI IRRISOLTI»

Piero Giorgini con Mauro Cinti

«Nessun escamotage»

Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha invece punzecchiato la Salvati – sul piano politico – sul I° stralcio funzionale. A rispondere tuttavia è stato Cinti: «Con il soldi a disposizione al momento non si può far funzionare tutto il teatro, ma il ridotto sì perché nel contempo si fa un’opera di consolidamento della struttura. Non è un escamotage o una furbata, bensì un’opportunità. Ciò ci consente di utilizzare fondi pubblici che permettono di andare avanti». Anche Giorgini su questo punto ha voluto dire la sua: «Non ho avuto alcuna pressione da sindaco e assessore per chiudere l’intervento prima della scadenza del mandaato. E non vogliamo ridurci al ridotto». Consuete schermaglie in attesa del progetto definitivo.

PER IL PRECEDENTE ITER COMUNE CONDANNATO DAL TAR UMBRIA

La chiusura del documento

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