Terni, corridoio di flottaggio a Piediluco: la Fic non molla, si va al Consiglio di Stato

A dicembre il Tar Umbria aveva sancito l’inammissibilità del ricorso della Federazione. La bagarre sulla realizzazione prosegue

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di S.F.

La partita al Tar Umbra si è chiusa lo scorso 13 dicembre 2022 con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso presentato dalla Federazione italiana canottaggio. Ora si apre il secondo round perché dalla Fic hanno deciso di non mollare: lo scontro con il Comune di Terni per l’annullamento della delibera di giunta comunale 246 del 2 settembre 2019 riparte. Il mirino è sempre sulle risultanze della conferenza di servizi per la realizzazione del corridoio di flottaggio per i veicoli in servizio antincendio sul lago di Piediluco. Con tanto di richiesta di risarcimento danni. La Provincia ha già firmato l’atto per la non costituzione in giudizio.

DICEMBRE 2022, IL TAR: «RICORSO INAMMISSIBILE»
MAGGIO 2019, IL PROGETTO PER IL CORRIDOIO DI FLOTTAGGIO

Si va al Consiglio di Stato

A difendere la Federazione ci sono gli avvocati Enrico Lubrano, Filippo Lubrano e Lorenzo Maria Cioccolini, mentre lato Comune è Paolo Gennari ad occuparsi della vicenda. In sostanza lamenta l’approvazione del progetto per la realizzazione del corridoio di flottaggio a ridosso del campo di regata che, come noto, è utilizzato per eventi nazionali ed internazionali (nell’ultimo periodo il 37° memorial Paolo d’Aloja ed i due meeting nazionali da oltre 1.000 partecipanti). Da Roma non hanno alcuna intenzione di cedere il passo su questa partita: il 28 aprile è stato formalmente depositato ricorso in appello al Consiglio di Stato per tentare di ribaltare la situazione. Allo stato attuale non si sono costituiti in giudizio nemmeno l’Agenzia forestale regionale dell’Umbria e la Regione.

ESTATE 2019, IL CORRODOIO DI FLOTTAGGIO

La sentenza del Tar

I magistrati del Tar Umbria avevano spiegato nella sentenza che con la «modifica del regolamento comunale sulla navigazione sullo specchio d’acqua in questione, la disciplina risulta di maggior favore rispetto al testo previgente. La regolamentazione previgente, difetti, oltre che meno efficiente e più rischiosa per gli utenti del lago, si rivelava deteriore per lo stesso svolgimento dell’attività sportiva, limitandosi a vietare la navigazione sull’intero specchio d’acqua durante lo svolgimento delle operazioni di ammaraggio e decollo di aereomobili che effettuano interventi antincendio. In secondo luogo, sempre come eccepito dalla difesa comunale, la parte ricorrente non ha supportato in alcun modo l’affermazione per cui la presenza del corridoio di flottaggio delimitato da boe pregiudicherebbe la possibilità di adeguare il centro nautico di Piediluco ai fini della candidatura per lo svolgimento di campionati nazionali e internazionali». Ora se ne occuperanno a Roma. C’è da attendere per l’udienza.

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