Terni ‘vecchia’ e poco attrattiva: «Rivisitare i rapporti in città. No a beghe da pollaio»

Confcommercio tra dati che preoccupano e necessità di fare squadra: «Serve una conferenza programmatica e un rinnovato patto etico»

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di S.F.

L’indice di vecchiaia, l’impoverimento demografico ed i giovani che se ne vanno. Sono i principali aspetti che preoccupano Confcommercio Terni nell’ambito dello sviluppo cittadino: venerdì mattina in largo Frankl il presidente Stefano Lupi – con lui anche la coordinatrice delle sedi del Ternano Maria Bruna Fabbri, Massimiliano Fazi e Rosella Pantalloni del direttivo – ha voluto lanciare più di qualche messaggio basandosi sugli ultimi dati messi a disposizione dal Cresme, dal censimento comunale e da Il Sole 24 Ore. «Evitare azioni frammentarie e disomogenee, occorre una rivisitazione complessiva nei rapporti di questa città».

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I due input e il guardare altrove

Confcommercio chiede a gran voce una conferenza territoriale di programma «dove si possano creare visione d’insieme, tralasciando interventi spot basati sull’emotività del momento» e un «rinnovato patto etico tra gli attori sociali/economici/culturali/imprenditoriali, al di là delle beghe di pollaio. Suggeriamo qualcosa di già proposto ma mai realizzato in realtà, non si può più pensare di guardare altrove». Il focus va sulla perdita di residenti, sui giovani si laureano e poi spendono le loro professionalità in altre parti d’Italia, su una Terni che è scesa oltre il 60° posto per qualità della vita, sull’anzianità della popolazione ed i problemi riguardanti il commercio cittadino. Non solo. Tutto contenuto nella relazione presentata venerdì.

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L’affanno, la solitudine e la richiesta per il Comune

Lupi ha parlato di una «situazione preoccupante. E la proiezione è peggiore dei dati attuali considerando, l’indice di vecchiaia è tra i più alti in assoluto in Italia. C’è poi l’indice di solitudine: la popolazione a Terni si invecchia da sola e c’è impoverimento progressivo dei nuclei familiari. Non ci basiamo – ha sottolineato – su sensazioni. Alcuni interventi vengono fatti più sull’emotività che sulla razionalizzazione». Non a caso è stato tirato in ballo il tema dell’apertura sperimentale della Ztl, prorogato fino a tutto gennaio con un’ulteriore delibera di giunta. «C’è necessità di progettare insieme ad altri soggetti istituzionali ed economici, abbiamo difficoltà ad interloquire», ha chiarito il numero uno di Confcommercio Terni. «Se questa città deve diventare una grande Rsa per anziani e con poca attrattività per i giovani, un problema ce lo dobbiamo porre. Se invece si punta ad una Terni spendibile e giovane, occorrono azioni per non rincorrere l’emotività. Creando condizioni per renderla appetibile. Inutile parlare di polo universitario se poi non qualifica. Diamo una ragione agli studenti per potersi iscrivere». La richiesta per l’amministrazione comunale a guida Bandecchi? «Scegliere che le risorse stanziate a livello regionale per Agenda Urbana 2021-2027 siano finalizzate ad una adeguata strumentazione digitale di raccolta dati, analisi e interazione/partecipazione». Vedremo se ci sarà movimento su questo fronte.

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