Terni, si apre voragine: rischio demolizione

Un reticolato di antichi canali trasformati in fognature: ecco cosa c’è nel sottosuolo. Una trentina di persone evacuate e un palazzo in bilico

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crollo-voragine-piazza-buozzi-valnerina-terni-8-ottobre-2016-1Un pericolo enorme, ed è praticamente un miracolo che nessuno sia rimasto coinvolto. Lo scenario di piazza Buozzi, sabato mattina alle 9, era quello di sempre: diverse persone nei bar della zona a fare colazione, decine di passanti, auto in transito e via dicendo.

«UN DISASTRO ANNUNCIATO» – VIDEO

Il boato E ad un certo punto, erano le nove e un quarto più o meno, si è sentito un forte boato: era appena sprofondato un ampio tratto di marciapiede che si trova proprio all’inizio di viale Brin, sopra il quale c’è il dehor di un bar frequentato da tanti clienti che, spavento a parte, non hanno riportato conseguenze. A ‘salvare’ alcuni di loro è stato il pavimento di quel gazebo che, pur privato di un punto di appoggio in un angolo, è rimasto al suo posto. Evitando ciò che si può facilmente immaginare.

L’ESPERTO: «ECCO LE POSSIBILI CAUSE» – VIDEO

crollo-voragine-piazza-buozzi-valnerina-terni-8-ottobre-2016-10Intervento immediato Sul posto si sono subito portati gli agenti della polizia Municipale, seguiti dai vigili del fuoco (VIDEO) – che hanno ovviamente chiuso il bar e fatto evacuare i residenti della palazzina soprastante – e dai tecnici della Protezione civile comunale.

LE FOTO DELLA VORAGINE

whatsapp-image-2016-10-08-at-16-43-07Evacuazione Tre le famiglie che hanno dovuto lasciare il proprio appartamento, di cui due con problema di alloggio ed alle quali il Comune sta cercando di trovare un’altra sistemazione (per ora sarebbero state ospitate da parenti, ma potrebbero andare in albergo). Oltre al bar risultano non accessibili un negozio, un’agenzia assicurativa e una immobiliare.

I controlli La zona è stata transennata per consentire agli addetti di svolgere le opportune verifiche. Chiuso il tratto di viale Brin interessato dal crollo così come – temporaneamente – via della Bardesca, in quest’ultimo caso per consentire libertà di movimento ai mezzi di vigili del fuoco e degli altri addetti.

Il palazzo a rischio

Il palazzo a rischio

Via il dehor, palazzo a rischio Il sindaco, intanto, con un’ordinanza ha ufficializzato lo sgombero di parte del palazzo interessato direttamente dall’apertura della voragine, ma le indagini interessano anche un palazzo immediatamente vicino, il primo che, uscendo dalla piazza, è su viale Brin. Le verifiche dovranno stabilire se la struttura è sicura. Altrimenti si rischia la demolizione.

PARLA UN TESTIMONE – VIDEO

crollo-voragine-piazza-buozzi-valnerina-terni-8-ottobre-2016-5Viabilità I veicoli che percorrono via Saffi, al momento posso dirigersi anche verso via Curio Dentato: la modifica alla viabilità – con tanto di segnalazioni – è temporanea e, a quanto pare, non è escluso che il tratto di viale Brin crollato possa essere riaperto, parzialmente, già da lunedì. Gli addetti, attraverso l’escavatore, stanno accertando in queste ore la vastità del crollo a cui faranno seguito i provvedimenti da parte del Comune. Gli agenti della Municipale presenti in zona stanno comunque gestendo la viabilità della zona, anche attraverso temporanee chiusure legate alle esigenze tecniche degli interventi.

VIGILI DEL FUOCO AL LAVORO – VIDEO

crollo-voragine-piazza-buozzi-valnerina-terni-8-ottobre-2016-6Le cause del crollo Il sottosuolo di piazza Buozzi e viale Brin, ma come buona parte del centro cittadino, è un reticolato di antichi canali – fondamentali per le attività artigianali fino all’inizio del ‘900, poi adibiti a fognature – che proprio lì convergono all’interno di un ‘anello’: una ‘piccola Amsterdam’ coperta dagli anni ’40 in poi con terra e asfalto.

La vecchia mappa fornita da Marco Cuccuini

La vecchia mappa fornita da Marco Cuccuini

Reticolo di canali Fra le cause plausibili del crollo, secondo l’ingegner Lucio Cardaio (VIDEO), potrebbe esserci un cedimento del calcestruzzo soprastante le volte dei canali, prive di armatura, ma anche il dilavamento da parte delle acque sotterranee che potrebbero aver indebolito la volta, con il conseguente crollo. In quella zona, infatti – come appare evidente guardando un’antica mappa che Marco Cucini ha messo a disposizione di umbriaOn – scorreva un autentico reticolo di canali, poi coperti, che potrebbero aver provocato il cedimento.

 

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