Terni, via Farini ‘tesa’: 42enne in ospedale

Dopo la lite fra condomini del 13 giugno, la situazione è peggiorata. Il ‘clou’ lunedì pomeriggio fra minacce e auto danneggiate

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Non sembrano voler cessare le tensioni nel condominio di via Farini, già teatro nei giorni scorsi di una violenta lite fra alcuni residenti che ha portato all’intervento degli agenti della squadra Volante di Terni e degli operatori del 118.

Interventi a raffica La polizia è infatti dovuta intervenire anche domenica e – per ben quattro volte – nella giornata di lunedì. A creare i maggiori problemi sarebbe stato un ternano di 42 anni, già noto alle forze dell’ordine e che, oltre a danneggiare alcune auto in sosta e scardinare il portone d’ingresso del palazzo, avrebbe pesantemente minacciato gli altri condomini in un crescendo di rabbia legato, sembra, anche ad evidenti problemi di carattere psicologico.

In cura Lunedì, alla fine, l’uomo – riportato alla calma dalla Volante, il cui intervento è stato seguito da quello del 118 e della polizia locale – si è consegnato spontaneamente alle cure del personale medico che ha attivato i servizi sanitari di assistenza specializzati. Nessun ‘Tso’, ma le vicenda del ternano è già finita all’attenzione del Servizio di igiene mentale della Usl.

Tragedia sfiorata Chi c’era, racconta che lunedì si è sfiorato il peggio, con il 42enne fuori di sé e decisamente aggressivo, ingestibile, con fondati timori per l’incolumità dei presenti. Alla fine, non senza fatica, è tornata la calma e i residenti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. La loro speranza è che l’uomo possa risolvere i propri problemi, senza rappresentare più un pericolo per l’incolumità di chi vive in zona.

«Non è solo colpa sua» A parlare, dopo l’ennesima giornata di tensioni, è un amico del 42enne: «È un uomo buono, segnato da problemi ma che non dà fastidio a nessuno. Al massimo, nei momenti di poca lucidità, ha rotto qualche bottiglia. Purtroppo c’è stato chi lo ha trattato e lo tratta tuttora con violenza, e lui ha reagito. Adesso si è venuta a creare una situazione pesante ma di certo non è l’unico responsabile. Questo ‘tutti contro lui’ non ha senso, perché non è solo colpa sua. Ora speriamo che venga curato e assistito e che qualcuno gli trovi una sistemazione adatta ai suoi bisogni sanitari. Ma di certo non è con la brutalità che si possono risolvere certe situazioni».

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