Terrorismo, il Sap: «Terni non è al sicuro»

Il segretario del sindacati di polizia Sap, Angelo Vittori: «Mancano anche i giubbotti antiproiettile»

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di Angelo Vittori
Segretario del sindacato di polizia Sap di Terni

Appena qualche giorno fa un treno è stato fermato nei pressi di Terni per un controllo anti-terrorismo. Questo è solo un esempio. La nostra città non è a rischio zero, per usare le parole del ministro Alfano, al pari di altre realtà del nostro paese, eppure da noi in Questura non è attiva la squadra antiterrorismo istituita nei mesi scorsi proprio dal Viminale in tutta Italia, anche se possiamo contare, per fare un esempio, su istruttori di tiro di assoluta qualità.

Premettendo che non si possono formare squadre antiterrorismo semplicemente inviando per due settimane colleghi al nostro centro specialistico di Nettuno, come avvenuto in quasi tutte le città italiane, dobbiamo purtroppo segnalare che a Terni non abbiamo neppure questo!

La buona volontà e la professionalità del personale non basta per contrastare un fenomeno, quello del terrorismo islamico, o di qualsiasi altro genere, che potrebbe colpire ovunque, anche in una ‘tranquilla’ cittadina come la nostra.

A Terni abbiamo un organico che risale al 1989 e pochi giubbotti antiproiettile, molti dei quali scaduti.

In più non siamo adeguatamente armati né formati, il pericolo di un mancato tempestivo intervento di personale tecnicamente preparato ed equipaggiato in caso di episodi come quelli accaduti in Tunisia, a Parigi e altrove, è purtroppo reale, non si può aspettare altro tempo e vivere solo nella speranza che non accada anche a noi.

Stiamo per altro ancora aspettando l’avvio della sperimentazione della pistola elettrica (teaser). Insomma, troppe chiacchiere e pochi fatti.

Purtroppo terrorismo e criminalità non aspettano. E neppure la sicurezza dei cittadini di Terni.

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