Torna a Pierantonio per stare un po’ con il padre ma il sisma ‘caccia’ tutti e due

Tra gli sfollati c’è anche l’ingegnere meccanico Adriano Pettinelli che vive e lavora a Firenze. Casa inagibile e danni anche all’auto

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di Gabriele Ripandelli

Da Firenze, dove vive e lavora come ingegnere, era tornato in Umbria – nella ‘sua’ Pierantonio – lo scorso 28 febbraio. Pochi giorni dopo Adriano Pettinelli ha visto il sisma portargli via la casa e anche la macchina, come tanti altri che vivono nelle zone di Umbertide più colpite dai recenti terremoti.

Le scosse

Altri in passato ne aveva sentiti, ma la paura non è mai stata così grande: «E’ la prima volta – racconta – che la nostra casa viene danneggiata dalle scosse e questo ci ha toccati molto. Durante quella delle 16, stavo facendo una videocall nella stessa stanza dove da bambino avevo sentito il sisma di Gubbio. I miei colleghi mi hanno esortato a lasciare la casa e sono uscito con mio padre». I danni importanti sono stati però in serata: «Ero al bar con degli amici quando abbiamo sentito il boato. Sono corso a casa dove avevo lasciato papà. Fortunatamente, uscendo non si è fatto niente ma ho avuto paura perché il comignolo di casa si è staccato dal tetto e ha colpito la macchina, distruggendo il vetro frontale e rovinando la carrozzeria».

Pierantonio paese fantasma

Ora Adriano e il padre hanno raggiunto Firenze per stare più sicuri, lasciando Pierantonio che oggi è un paese fantasma. La maggior parte delle case sono state considerate inagibili e le persone vivono nei centri di accoglienza o per strada. «E’ vero che non ci sono stati morti – dice l’ingegnere umbro – ma non minimizziamo l’accaduto come fanno in molti. Questi luoghi, oggi desolati, rischiano lo spopolamento definitivo. Si deve fare qualcosa per salvarli».

Il Perugia

In seguito al sisma Adriano Pettinelli ha dovuto anche rinunciare alla propria passione calcistica, il Perugia, di cui è grande tifoso: «Ovviamente la tristezza è per ciò che è successo e per la situazione in cui ci troviamo. Non nego però che una partita di calcio può essere un ottimo modo per distrarsi e non pensare ai problemi per qualche ora. La decisione di rinviare quella contro la Reggina, comunque, è giusta per rispetto delle norme di sicurezza e della popolazione colpita. La partita va in secondo piano». Si recupererà il 5 di aprile e Adriano con grande probabilità ci sarà.


 

Adriano Pettinelli

 

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