Umbria, a confronto presente e passato

Fra i tanti appuntamenti della Festa di Scienza e Filosofia di Foligno, un’interessante riflessione di De Masi, Cucinelli e don Ciotti

Condividi questo articolo su

Conferenze sempre interessanti e con grande partecipazione di pubblico a Foligno per la settima edizione della Festa di Scienza e di Filosofia dal titolo ‘Virtute e Canoscenza’. In particolare c’è stata una interessante oscillazione di opinioni su presente e futuro che ha coinvolto, a distanza, Domenico De Masi, Brunello Cucinelli e Don Luigi Ciotti.

ESTRATTI DALLE CONFERENZE DI FOLIGNO (VIDEO)

De Masi con Cucinelli

Umbria ‘città perfetta’ Ha colpito la metafora usata dal sociologo De Masi, che ha paragonato l’Umbria a una grande città dai quartieri bellissimi: «Io ho avuto la fortuna di studiare a Perugia e sono stati i quattro anni migliori della mia vita. L’Umbria è una città bellissima di 900mila abitanti, che ha tanti stupendi quartieri: uno si chiama Perugia, uno Spoleto, uno Foligno, uno Gubbio… e così via. E fra un ‘quartiere’ e l’altro c’è il verde. Per andare da un ‘quartiere’ all’altro ci vuole meno tempo di quanto ci si impiega a roma, New York o a Tokyo».

La dismisura «Ci sono opere d’arte bellissime. Voi magari ci siete abituati ma vi assicuro che chi ci torna di tanto in tanto non può che invidiarvi. Un aspetto su cui nel mondo contemporaneo c’è da essere critici – ha aggiunto il sociologo del lavoro – l’Umbria è bella anche perché non ha metropoli grandissime. Le galassie di piccole stelle che sono le cittadine umbre consentono di non soffrire di ‘dismisura’. Quella dismisura per cui tutto deve essere più grande, per far addensare i capitali in poche mani».

Brunello Cucinelli

Brunello Cucinelli

La classifica americana «Due o tre mesi fa il New York Times ha fatto una pagina dell’Italia. E nella classifica dei posti da visitare Solomeo era più in alto del Colosseo, di Pompei e di Venezia. Ho pensato: ‘Ma questi sono matti?’. Però poi sono stato orgoglioso nel riflettere sulla considerazione che loro hanno dell’Umbria». E poi la considerazione sui tempi: «Anche io, come De Masi, penso che stiamo vivendo il miglior momento dell’umanità».

Immigrazione e discriminazione Un’idea diversa leggermente diversa rispetto a quella di Don Luigi Ciotti, che pure ricorda i periodi bui della nostra storia, citando le ordinanze dei sindaci dei sindaci che nel dopoguerra chiedevano sovvenzioni perché non avevano i soldi per comprare le bare degli immigrati italiani che provavano a raggiungere illegalmente la Francia. «C’era un sindaco che invitava gli ‘scafisti’ di ieri – ‘perché anche ieri c’erano gli scafisti’, commenta amaro Don Ciotti – di usare più umanità».

Don Luigi Ciotti

Don Luigi Ciotti

L’olocausto di oggi «Mi ricordo quando sono arrivato a Torino, città seriosa ma anche accogliente, e i padroni di casa affiggevano i cartelli con la scritta ‘Affittasi alloggi ma non ai meridionali’. Ve lo ricordate? È la nostra storia, la nostra memoria. Sono cambiati i volti – dice il fondatore di ‘Libera’ – ma i bisogni e le speranze sono ancora gli stessi. Vale per i migranti e vale per i poveri del sud come per quelli del nord. Di fronte all’olocausto dei nostri giorni occorre un soprassalto di umanità. Noi invece arriviamo sempre dopo. Abbiamo bisogno non di una politica pallida ma di una politica vera».

A Foligno virtù e conoscenza La settima edizione della Festa di Scienza e di Filosofia – dal titolo ‘Virtute e Canoscenza’ aveva per tema «L’Innovazione. Il Futuro in mezzo a noi», affrontato seguendo come filo conduttore la scienza che ha garantito progresso, miglioramento e anche pace, motore delle tante condizioni, decisioni e circostanze che hanno favorito l’allungamento e il miglioramento della vita media degli uomini in molte parti del pianeta.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli