Via Rosselli ‘a rischio’: il degrado è un nemico

Terni, c’è chi combatte per mantenere il decoro. E poi c’è chi tratta l’area come una pattumiera. Parco Rosselli chiuso? No, vivo e vegeto

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Chi prova a tenere una situazione dignitosa, a ridosso della propria abitazione – contenitori per rifiuti compresi – o nelle piccole aree verdi poste fra i palazzi, c’è. E ‘resiste’, combatte contro un degrado avvilente che, visto da fuori, si può solo intuire. Ma la piena cognizione la si ha solo una volta entrati in quell’ampia area posta fra i palazzi che si affacciano su via Fratelli Rosselli e via Eugenio Chiesa. Una delle zone ‘calde’ di Terni dal punto di vista della sicurezza ma anche del decoro. E chi pensa che i due aspetti non siano connessi, sbaglia di grosso.

Il parco è ‘vivo’

Tralasciando le condizioni dell’asfalto, quasi bombardato, l’aria che si respira in alcuni punti della zona è coerente con il contesto esterno. Dove a farla da padrone è il parco Rosselli, chiuso da anni ma solo ai comuni cittadini. Di fatto, chi vuole può entrare – un facile accesso è a ridosso del torrente serra – pure in bici. E anche venerdì mattina a bivaccare, su un tavolo, c’erano diversi giovani. Non una presenza saltuaria, visto che gli ex giochi per i bambini raccolgono anche coperte e sacchi a pelo. Quindi il parco – altroché – è ‘vivo e vegeto’.

Avvilente

Tornando all’area fra i palazzi, spiccano uno spazio verde ‘condominiale’, sommerso – da giorni – da rifiuti di ogni tipo, ed altre ‘chicche’ qua e là. Sempre di rifiuti si parla, ma dalle bottiglie si passa pure alle batterie per auto, oltre alle consuete plastiche, cartacce e via dicendo. Nessuno li rimuove e quello che fa più specie è che alcuni residenti sembrano essersi abituati allo stato di cose. Anche se la responsabilità delle condizioni del luogo in cui si vive non è solo delle ‘autorità’, ma di tutti. Un ‘tutti’ che per alcuni vuol dire ‘nessuno’: eppure i benefici si uno spazio decoroso sono concreti, reali, tangibili.

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