«Vogliamo la sanità pubblica». Il 22 ottobre manifestazione regionale a Perugia

Cgil, Uil, Fials e Nursind chiamano a raccolta la cittadinanza al fianco degli operatori: «Servono assunzioni e investimenti»

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«Una grande manifestazione regionale per difendere e rilanciare la sanità pubblica in Umbria». E’ l’iniziativa annunciata lunedì da Cgil e Uil che chiamano alla mobilitazione tutta la cittadinanza, al fianco di lavoratrici e lavoratori della sanità, il prossimo sabato 22 ottobre in piazza IV Novembre a Perugia, alle 10. La mobilitazione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa, aperta dai segretari generali delle due organizzazioni, Vincenzo Sgalla e Maurizio Molinari, e alla quale hanno preso parte anche le categorie di lavoratrici e lavoratori della sanità, Fp Cgil, Uil Fpl, Fials e Nursind, che hanno aderito alla mobilitazione.

I problemi

«Abbiamo deciso di costruire questo momento di partecipazione democratica e di denuncia perché il livello di preoccupazione sul futuro della sanità pubblica nella nostra regione è altissimo e percepiamo con chiarezza un grande malessere tra i lavoratori e nella cittadinanza tutta», spiegano i sindacati. «I problemi e le difficoltà, che iniziano ben prima della pandemia, sono letteralmente esplosi in questi ultimi anni, a partire dall’ormai drammatica carenza di personale, che produce disservizi clamorosi, liste d’attesa bloccate, pronto soccorso congestionati, barelle nei corridoi e condizioni di lavoro insostenibili per le lavoratrici e i lavoratori del servizio sanitario regionale, troppo in fretta passati da eroi della pandemia a vittime di una politica di indebolimento della sanità pubblica, a esclusivo vantaggio di quella privata».

«Rafforzare e potenziare la sanità pubblica»

Cgil e Uil, insieme a Fials e Nursind, puntano poi il dito contro «la totale mancanza di confronto con la Regione», che ha prodotto prima «un piano sanitario adottato in solitudine, in pieno agosto, nonostante le oltre 8 mila firme raccolte dai sindacati e le promesse di un confronto, in realtà mai partito» e poi un piano di efficientamento anche questo mai discusso con i sindacati, «pieno di tagli, accorpamenti e tutto incentrato sul risparmio, compreso quello sui farmaci, che di fatto rischia di bloccare le assunzioni, annunciate a più riprese, ma mai effettuate. La pandemia, che purtroppo non è ancora alle spalle, ha messo sotto gli occhi di tutti la necessità di rafforzare e potenziare la sanità pubblica, a partire da quella territoriale – concludono i sindacati – qui siamo invece di fronte al paradosso di un ritorno ai tagli, a una logica tutta finanziaria e aziendalistica, che rischia di comprimere ulteriormente il diritto alla salute delle persone, spingendo chi può permetterselo verso la sanità privata o a curarsi fuori dall’Umbria, ma molti altri a rinunciare alle cure. Crediamo che sia giusto e necessario testimoniare che le cittadine e cittadini umbri non vogliono tutto questo, vogliono una sanità pubblica e universale a garanzia del diritto alla salute, per loro e per le generazioni future». 

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