Parco dei Sibillini, ‘litigano’ Norcia e Visso

Sede marchigiana danneggiata dal terremoto, ma – nella polemica si è inserito anche Castelsantangelo sul Nera – non si vuole lo spostamento in Umbria

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La proposta, lanciata dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, non è piaciuta per niente a quelli di Visso, Giuliano Pazzaglini e a quello di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. E adesso la polemica sulla proposta di ‘dare ospitalità’ a Norcia agli uffici del Parco dei Monti Sibillini, visto che la sede è danneggiata, rischia di provocare una ‘guerra di frontiera’ tra Umbria e Marche.

TUTTO SUL TERREMOTO

«Bulimia» Il sindaco di Visto c’era andato giù pesante: «Evidentemente la bulimia che deve aver colpito l’amministrazione di Norcia dopo aver beneficiato di più contributi post terremoto di tutti gli altri Comuni colpiti (escludendo Amatrice, probabilmente più contributi di tutti gli altri Comuni del cratere messi insieme) ha portato il sindaco a tentare un’azione che nelle dichiarazioni sembrerebbe logica, ma che leggendo tra le righe tradisce il suo vero intento. Rivelato da due fattori: la dichiarazione che l’obiettivo sarebbe quello di consentire alla struttura tecnica del parco di supportare le scelte che ‘verranno assunte per la ricostruzione’ e evitare spostamenti per i dipendenti del parco».

I CAMOSCI NATI NEL PARCO

La lettera Pazzaglini aveva anche messo nero su bianco – in una lettera inviata al ministro per l’Ambiente, Gian Luca Galletti; al Capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio; al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli; alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini; al presidente della Comunità Parco Nazionale Monti Sibillini e allo stesso sindaco di Norcia – che «chiarita la posizione del Comune di Visso sulla proposta avanzata, evidenzio che il consiglio direttivo del parco nella sua azione dispositiva dovrebbe rappresentare tutti i Comuni dell’ente, che la posizione espressa dal sindaco di Norcia, e la scorrettezza istituzionale realizzata scavalcando l’organismo preposto e rivolgendosi direttamente alle autorità in indirizzo, rendono quest’ultimo inidoneo a rappresentare i Comuni che non fanno parte di tali istituzioni, evidenziando che approfitta del suo ruolo per patrocinare esclusivamente gli interessi del suo Comune, per questo ne chiedo le immediate dimissioni».

I social La lettera era stata pubblicata anche su Facebook dallo stesso Pazzaglini, che sul suo profilo commentava così: «A quanto pare, più si ha e più si vuole… Dopo aver ottenuto più di tutti a livello di donazioni post terremoto (esclusa Amatrice, probabilmente più di tutti gli altri Comuni nel cratere messi insieme) , Norcia vorrebbe anche la sede del parco… Velleità non recente, ma che di certo non contribuisce a guardare al futuro con fiducia… Spero che non venga assecondata altrimenti le conseguenze non potrebbero che essere drastiche…».

La solidarietà Il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, aveva a sua volta preso carta e penna e in un’altra lettera indirizzata al presidente del Parco nazionale dei Sibillini, al sindaco di Visso, al presidente della Comunità del Parco, aveva ribadito che «Visso è la sede naturale del Parco e riportare l’ente a Visso è non solo auspicabile, ma necessario per dare un segnale di reale vicinanza e collaborazione, così come dalla mattina del 24 agosto fanno quotidianamente tutti i dipendenti dei Comuni devastati dal Terremoto, con enormi sacrifici personali, ma garantendo una presenza indispensabile sia per gli amministratori, sia per i cittadini’».

Il rilancio Ma se riportare ‘a casa’ gli uffici del Parco non sara’ possibile, il sindaco di Castelsantangelo si dice pronto «grazie alla donazione ricevuta dalla Comunità della Val di Cembra, in Trentino, di una struttura in moduli per uso ufficio di circa 120 metri quadrati» ad ospitarli lui. «Castelsantangelo dista appena sette chilometri da Visso e questa è una risposta, anche politica, alla recente offerta di ospitalità resa dal collega di Norcia, che ha originato un comprensibile disappunto e che, se accolta, non rimarrebbe priva di iniziative significative».

 

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