16enne in coma dopo l’aggressione: scattano altre due denunce

Città della Pieve – Altri passi avanti per l’indagine dei carabinieri dopo i gravi fatti avvenuti nella notte fra il 7 e l’8 agosto scorsi

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Il breve risveglio e quel sorriso che è luce: speranze per il 16enne in coma dopo l’aggressione

Ci sono altri due indagati per la grave aggressione consumatasi nella notte fra il 7 e 8 agosto scorsi, in un locale di Città della Pieve (Perugia), ai danni di un 16enne del posto, caduto durante una violenta lite e per alcuni giorni in coma all’ospedale di Perugia. Dopo le denunce delle scorse settimane – due, una delle quali accompagnata dall’arresto con collocamento in una comunità per minori fuori regione – i carabinieri di Città della Pieve hanno deferito all’autorità giudiziaria altri due giovani, un 19enne e un 23enne. Avrebbero agito in concorso con i due minorenni di origini straniere precedentemente individuati dalle indagini dell’Arma.

La ricostruzione

Nelle scorse settimane i carabinieri pievesi guidati dal capitano Luca Battistella – riporta una nota dell’Arma – «hanno escusso a sommarie informazioni testimoniali molti giovani che, la notte tra il 7 e l’8 agosto, stavano trascorrendo la serata nel locale da ballo all’aperto quando si è verificata l’aggressione. In quella circostanza due amici minorenni, che si trovavano nella discoteca all’aperto, erano stati fisicamente aggrediti da un gruppo di coetanei a seguito di una lite per futili motivi. Uno dei due, caduto a terra dopo aver ricevuto dei pugni al volto e dopo aver battuto la testa, si era inizialmente rialzato in stato confusionale, per poi perdere conoscenza dopo poco tempo. Era stato successivamente trasportato d’urgenza all’ospedale di Perugia dove è rimasto ricoverato per svariati giorni in terapia intensiva a seguito di un delicato intervento chirurgico».

Minacce ai passanti con il taser

A distanza di circa tre settimane dall’evento, i militari della Compagnia di Città della Pieve hanno raccolto «vari elementi di presunta responsabilità anche a carico di due maggiorenni, appartenenti al gruppo dei presunti aggressori, deferendoli alla competente autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di ‘lesioni personali aggravate in concorso’. Le indagini – prosegue la nota – hanno inoltre permesso di acclarare come la sera in cui si è verificato l’evento, il minore che è stato collocato in comunità fuori regione impugnasse anche una pistola ad impulsi elettrici (taser) con la quale avrebbe minacciato alcuni passanti». Per questo il giovane è stato denunciato anche per il reato di ‘porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere’.

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