Troppo rumore, stop ad un locale di Perugia

Questione di decibel: un’ordinanza firmata dal sindaco impone la sospensione di tutti i concerti con musica dal vivo dopo una serie di esposti all’Arpa

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L.P.

Continua, senza tregua, la battaglia tra locali notturni e cittadini che non ne vogliono sapere di musica dal vivo e chiacchiericcio all’aperto la sera dopo cena. Poco importa se, in un centro ormai svuotato e spopolato, alcuni giovani, pochi in realtà, hanno continuato ad investire e, quindi, a lavorare nell’acropoli. Si deve fare i conti, quasi settimanalmente, con gli esposti.

Ordinanza sospensione E proprio dagli esposti dei cittadini partono le rilevazioni dell’Arpa e si può tranquillamente arrivare a un’ordinanza di sospensione della musica dal vivo. E scoprirlo prima sui giornali. E’ quanto accaduto ad un piccolo locale del centro storico, ormai uno dei rarissimi posti dove, tra un aperitivo e una cena, si può assistere a un concertino acustico o ascoltare musica popolare e lasciarsi andare a qualche danza tipica improvvisata. Galeotta fu la serata di pizzica e tammuriata che al locale in questione è costata la sospensione, con un’ordinanza firmata dal Sindaco Romizi, di tutte le attività di musica dal vivo.

Controlli Mentre i tecnici dell’Arpa misuravano i livelli di rumore all’interno dell’abitazione di un residente, «con uno stato di quiete con livelli di pressione sonora generalmente inferiori a 40 decibel adatto a determinare le condizioni ambientali per il riposo ed il sonno», dalle analisi è emerso che, durante lo svolgimento del concerto di musica dal vivo dalle ore 22.20 alle ore 24.00, si segnalano livelli di pressione sonora ben oltre superiori a 65 «che di fatto rendono impossibile il riposo ed il sonno».

Decibel Secondo i rilievi fatti dall’Arpa nelle abitazioni che si affacciano sul terrazzino che ospita il locale, i risultati della misura «hanno evidenziato un valore del livello di immissione differenziale di rumore massimo pari a più 32,1 decibel, superiore di 30 durante il concerto di musica dal vivo, e sempre superiore di 15 decibel per la restante durata della serata nel periodo di massimo affollamento. Il valore limite di più tre decibel stabilito dalla normativa vigente è risultato superato».

Gli esposti I tecnici del comune lo avevano detto, l’assessore lo aveva confermato. «Bisogna tutelare il diritto dei cittadini al riposo se questo diritto viene leso». Anche se questo dovesse significare non far più lavorare i locali e i bar del centro storico? Evidentemente sì, soprattutto se dietro agli esposti le firme di tutti i residenti della via, non solo dei cittadini le cui finestre affacciano direttamente sul locale. E le lamentele iniziano praticamente a pochi giorni di distanza dalla riapertura, dopo due anni di pausa, del locale all’aperto. Il Primo è infatti datato 7 luglio, appena una settimana dopo l’inaugurazione, il secondo invece è dell’11 luglio.

Stop alla musica Poco importa se, come evidenziato dall’Arpa, il primo fattore d’inquinamento acustico è rappresentato dal traffico cittadino. Con la presentazione di un esposto si mette in moto la macchina dei controlli: si muovono i tecnici di Arpa e Asl e gli uffici Smart city del Comune che, come già sottolineato, «devono tutelare il diritto dei cittadini al riposo nelle ore notturne». Date da disdire, concerti da annullare in gran fretta dunque, a partire da quello del giorno stesso di ricezione dell’atto, questo perché nonostante la musica sia terminata, come da regolamento, entro mezzanotte, il chiacchiericcio e la musica di sottofondo sono proseguiti oltre l’una e mezzo di notte, rendendo per i residenti impossibile il riposo nelle ore notturne.Nessun nuovo concertino, neppure acustico dunque, fino alla realizzazione di interventi necessari alla riduzione di rumorosità prodotta e alla verifica dell’adeguatezza degli stessi, come riportato nell’ordinanza firmata da Romizi.

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