Cocoricò, il 7 dicembre «pronti a ripartire»

La discoteca di Riccione chiusa per 4 mesi a seguito della morte di Lamberto Lucaccioni, 16enne di Città di Castello

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Era la notte tra il 18 e il 19 luglio quando Lamberto Lucaccioni, 16enne di Città di Castello, perdeva la vita fuori dal Cocoricò, dopo aver assunto della droga durante la serata nella famosa discoteca di Riccione. Il questore di Rimini, Maurizio Improta, a seguito delle indagini, il 2 agosto, aveva imposto la chiusura del locale per quattro mesi. Ora, il Cocoricò è pronto a riaprire le porte.

La droga Il pusher, T.C. di 19 anni, un concittadino del giovane aveva confessato di aver venduto tre grammi di ecstasy liquido per 250 euro a Lamberto e agli altri due ragazzi. Lo spacciatore era stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di morte in conseguenza di altro reato. Gli amici di Lamberto avevano rivelato ai carabinieri di aver comprato l’Mdma prima di partire per Riccione, ma di averla poi pagata, vicino alla stazione della località balneare, subito dopo il loro arrivo, prima andare in discoteca. Anche T.C. aveva passato la notte nella stessa discoteca, con la quale, attraverso un amico ‘pr’ spesso collaborava. L’ecstasy, stando al racconto dei ragazzi che erano con Lamberto Lucaccioni, sarebbe stata sciolta in una bottiglietta d’acqua e poi assunta dai tre amici. Tanto che i due sopravvissuti, quando all’alba di domenica erano stati sentiti dai militari, erano ancora sotto l’effetto della sostanza.

Le dimissioni La morte di Lamberto Lucaccioni, il 25 luglio aveva provocato la clamorosa decisione di Fabrizio De Meis, general manager del Cocoricò di Riccione, di abbandonare tutto dimettendosi dal proprio incarico. «Abbiamo fatto tanto – aveva detto -, ma sabato sera ho capito che non è bastato. Non so se Lamberto abbia acquistato la droga nella sua città oppure 100 metri prima o dopo la discoteca. La cosa importante è che è morto un altro ragazzo. Il problema vero sono le leggi nazionali. Io stasera potrei trovare all’ingresso il pusher, che è solo stato denunciato, e non potrei impedirgli di entrare».

La chiusura Quindi, quattro mesi di chiusura. Da lunedì 3 agosto e per 120 giorni il Cocoricò di Riccione è chiuso. A prendere la drastica decisione era stato il questore di Rimini, Maurizio Improta. Il provvedimento, partendo dall’ultimo tragico episodio della morte del 16enne di Città di Castello, ha ripercorso dettagliatamente tutti gli episodi che hanno visto il Cocoricò come protagonista negli ultimi due anni e gli interventi che si sono resi necessari da parte delle forze dell’ordine e del 118.

11045469_10153730320727760_8906125733239926976_nIl Cocoricò riapre Luci psichedeliche e musica ‘a palla’. Dal 7 dicembre il Cocoricò riapre le sue porte. Scaduti i termini imposti dal questore Improta lo staff della discoteca della riviera annuncia dalla propria pagina Facebook che è pronto a ripartire.

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