Comune di Perugia: «Bilancio senz’anima»

Duto attacco del Pd per i centomila euro all’anno a ‘Perugia1416’ mentre solo 20 mila andranno per tutti gli altri eventi e manifestazioni

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L.P.

E’ un bilancio rigido, senza anima e senza una vera impronta politica quello presentato dal Comune di Perugia. Le critiche provengono dai consiglieri d’opposizione in quota Pd Miccioni, Borghesi e Mori che in una nota esprimono tutto il loro disappunto per i numeri riportati nel bilancio di previsione 2016 e che cozzerebbero con le dichiarazioni rilasciate ai giornali o sui social network da parte della maggioranza che guida la città.

Tagli alle spese Quello del comune di Perugia è un bilancio che continua a ridursi, ormai in maniera costante da 5 anni, per quanto riguarda le spese correnti e il merito, dicono i consiglieri, non è di chi amministra, ma per le restrizioni decise a livello nazionale. La ‘spending review’, insomma, viene dall’alto e l’amministrazione perugina, ormai, sembra attenta solo «ai micro benefici nell’immediato a danno del futuro. Infatti, la più significativa riduzione di spesa in questo bilancio è legata alla rinegoziazione dei mutui, così per liberare alcune risorse da spendere subito, si è scelto di spostare l’onere del debito alle prossime amministrazioni e alle future generazioni».

Disabili Secondo i dem, dunque, i soldi andrebbero redistribuiti secondo altri canoni. Le proposte sono contenute nei due emendamenti presentati sul bilancio previsionale 2016, alla voce spesa corrente, e che mirano a finanziare ulteriormente le fasce più deboli. In primis i portatori di handicap nelle scuole superiori, a cui il Pd vorrebbe che il Comune destinasse un incremento di spesa di circa 200.000 euro, pari al del 20% delle risorse già destinate a tale finalità. «Sono anni oramai che il Comune continua a finanziare tale fondo con solo 1.000.000 euro – scrivono in una nota i consiglieri – cifra sicuramente significativa, ma attualmente non più sufficiente, poiché assistiamo, purtroppo, ad aumento del numero di ragazzi portatori di handicap, che, come è la facile intuire, ha come conseguenza la riduzione del monte ore di insegnamento destinate a ciascuno di essi».

Cultura C’è poi tutto quel settore che fa gola a molti e che rientra sotto la dicitura ‘cultura’. Manifestazioni, sagre, eventi, festival, mostre e chi più ne ha più ne metta, tra tutte la rievocazione storica ‘Perugia 1416’ che è ormai il leitmotiv lungo corso Vannucci. «E’ necessaria una più opportuna articolazione dei contributi alle manifestazioni culturali ed una maggiore attenzione alle associazioni sportive del territorio» dicono dal Pd. Sì, perché la tanto amata e odiata rievocazione, assorbirà contributi comunali per circa 275 mila euro, 100 mila nei primi due anni e 75 mila a partire dal 2018. Una bella cifra, se si pensa che per il Festival del giornalismo il Comune non tira fuori un soldo. Quest’anno, infatti, l’amministrazione si è occupata solo di coprire le spese per l’installazione ‘Anything to say?’ ma alla voce contributi, dal 2015 al 2018, la cifra è stata, è e sarà sempre pari a zero.

Rievocazione «Non ci iscriviamo ai comitati dei gufi o di quelli che sono contro a prescindere alla manifestazione Perugia 1416, ma non possiamo non constatare che tale manifestazione assorba la maggior parte delle risorse destinate alle manifestazioni culturali del comune di Perugia». Trentamila euro, dunque, possono bastare per l’associazione che curerà la manifestazione «fortemente voluta solo da un pezzo di questa giunta e che possa invece recepire ulteriori introiti tramite sponsorizzazioni private o attraverso altre forme di finanziamento».

Altri eventi I restanti 70 mila euro, secondo i consiglieri dem potrebbero più utilmente essere investiti per finanziare maggiormente Umbria Jazz, 40 mila euro si potrebbero aggiungere ai 43 attualmente a bilancio, per riportare anche il festival conosciuto in tutto il mondo nelle piazze e nei quartieri periferici della città come avveniva fino a 10 anni fa. Altri 20 mila euro potrebbero andare a favore di altre manifestazioni culturali per le quali, nel corso del 2015, il comune ha speso 60 mila euro e, invece, ne ha messi a bilancio solo 20 per l’anno in corso. Infine i restanti 10 mila euro potrebbero servire a finanziare le associazioni che gestiscono gli impianti sportivi del nostro territorio e «che meritano una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale, in quanto della loro importante attività beneficiano per tutto l’anno gran parte dei cittadini di Perugia».

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