Lavoro, pensioni, aspettative di vita: l’Inps fotografa il Ternano

Più occupati ma sono aumentati anche i beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro

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di Fra.Tor.

«Nella Provincia di Terni è possibile osservare un lieve aumento del tasso di occupazione, ma allo stesso tempo un aumento dei beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro, dovuto soprattutto ad un aumento delle domande presentate e successivamente accolte di Naspi». Nella sala del consiglio provinciale di Terni, lunedì mattina, è stato presentato il ‘Rendiconto sociale Inps della provincia di Terni 2022’. «Fino allo scorso anno – come spiegato da Guglielmo Bizzarri, presidente del Comitato provinciale Inps di Terni – veniva presentato solo quello regionale».

RENDICONTO SOCIALE INPS PROVINCIA DI TERNI 2022 (.pdf)

Il panorama sociodemografico

«Il panorama sociodemografico della Provincia di Terni – è stato illustrato in sintesi da Savino D’Elicio Di Chino, direttore Inps Terni – in linea con la tendenza regionale, risulta essere caratterizzato da un andamento naturale con saldo negativo costante, consequenziale ad una progressiva diminuzione, nel tempo, delle nascite. La tendenza opposta è evidenziata invece per quanto concerne l’aspettativa di vita alla nascita, prevalentemente positiva per l’arco temporale preso in esame. Si denota un andamento oscillatorio all’interno della provincia sia del numero degli immigrati che degli emigrati. Picchi negativi per quanto concerne l’aspettativa di vita ed il saldo migratorio a cavallo del biennio 2020-2021 sono da interpretare come naturale conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid».

Il mercato del lavoro

Nella Provincia di Terni, «è possibile osservare un lieve aumento del tasso di occupazione a fronte di una riduzione del tasso di disoccupazione. Rimane stabile il tasso di inattività. Tra il 2021 ed il 2022 il numero di assunzioni è aumentato, così come il numero di cessazioni di rapporti di lavoro, provocando una sostanziale riduzione del saldo netto. I dati provinciali seguono lo stesso andamento sia dei dati regionali che di quelli nazionali, ad eccezione del tasso di inattività che a livello provinciale rimane tendenzialmente stabile, mentre a livello regionale e nazionale si riduce, e del tasso di disoccupazione che diminuisce sia a livello provinciale sia a livello nazionale, ma aumenta a livello regionale».

Entrate contributive, recupero crediti e vigilanza

La provincia di Terni ha segnato «un aumento delle riscossioni per entrate contributive pari al 2%, coerentemente con quanto risulta a livello regionale. Per quanto concerne i dati inerenti alla regolarità contributiva, è possibile osservare come il numero di richieste di certificazione sia aumentato e si conferma una netta maggioranza di Duric regolari rispetto a quelli irregolari».

Ammortizzatori sociali

Nella provincia di Terni si è riscontrato, «un aumento dei beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro – è stato aggiunto – dovuto soprattutto ad un aumento delle domande presentate e successivamente accolte di Naspi. Per quanto riguarda questa prestazione l’Istituto eroga il beneficio entro 30 giorni per circa il 94% delle domande accolte, percentuale superiore rispetto al dato nazionale pari a circa il 90%. È possibile riscontrare la tendenza opposta per quanto concerne il numero dei beneficiari di ammortizzatori sociali per sospensione di rapporto di lavoro, andamento confermato da un minore ricorso alla Cassa integrazione guadagni, anche in conseguenza del ridimensionamento dell’emergenza Covid, ad eccezione della Cassa integrazione guadagni straordinaria. E da considerare che la Cassa integrazione in deroga è una prestazione conclusasi nel 2022. Per la Cassa integrazione ordinaria sono aumentati i tempi medi di attraversamento da domanda ad autorizzazione che passano da 19 giorni a 22, dato in linea con la media regionale e inferiore rispetto alla media nazionale».

Prestazioni pensionistiche e previdenziali

Nel quadriennio 2019-2022 il numero delle pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti; ndR) liquidate «ha subito lievi oscillazioni. Il 2021 in particolare rimane l’anno con il maggior numero di pensioni liquidate: nella provincia di Terni l’importo medio mensile delle Ivs liquidate, sia per le femmine sia per i maschi, risulta più basso sia rispetto alla media regionale che a quella nazionale. Nel 2022 nella provincia sono vigenti circa 73 mila pensioni Ivs, con importi medi mensili, sia per le femmine che per i maschi, superiori alla media regionale e nazionale. E’ possibile osservare come i tempi di pagamento, gestione pubblica, e definizione gestione privata delle pensioni, nella maggior parte dei casi, non superino i 30 giorni, come accade anche a livello nazionale. In relazione alle anticipazioni pensionistiche, il numero di domande accolte per quanto concerne la prestazione di Opzione donna è aumentato. Per quanto riguarda in modo specifico Quota 102, il numero di domande accolte risulta essere particolarmente esiguo in quanto si tratta di una prestazione di nuova introduzione. Relativamente a lavoratori precoci e Ape sociale, per l’anno 2022 si conferma la tendenza del 2021 con dati in crescita».

Prestazioni assistenziali e sociali

Nella provincia di Terni nel quadriennio 2019-2022 «il numero di prestazioni liquidate per invalidità civile ha subito gli effetti della particolare situazione sanitaria, con una riduzione delle prestazioni liquidate nel 2020. Rimangono invariati i tempi medi di fase sanitaria e amministrativa pari a 92 giorni, dato in linea con la media regionale ma più basso rispetto alla media nazionale. Nel 2022 sono state accolte circa il 63% delle domande presentate per Rdc e Pdc. Nel marzo 2022 l’assegno al nucleo familiare è stato sostituito dall’assegno unico e universale».

Contenzioso

Nel corso del 2022 il comitato provinciale e le commissioni speciali hanno definito «231 ricorsi amministrativi su 232 trasmessi dalla unità operativa gestione organizzativa R.A. Dallo studio dei dati si evince, altresì, un trend di lavorazione di segno negativo dei ricorsi di competenza territoriale: i ricorsi totali nel corso dell’anno sono 425, al netto dei non ricorsi e di quelli riqualificati; quelli risolti amministrativamente in autotutela (Rra) sono 101, 7 i ricorsi giudicati in istruttoria e 14 quelli definiti per cessata materia del contendere. Restano al 31 dicembre ancora 56 ricorsi in carico agli uffici amministrativi in fase di pre-esame. L’analisi del contenzioso giudiziario ordinario della provincia mostra per il 2022 un trend di definizione dei giudizi di segno positivo. I giudizi definiti nel corso dell’anno rappresentano circa il 42% dei giudizi pendenti totali, di cui il 50% risolto con esito favorevole all’Istituto e circa il 24% a favore degli utenti. Dalla valutazione delle singole materie oggetto del contenzioso, si evince che il contenzioso contributivo rappresenta la componente maggiore, con circa il 31% dei giudizi pendenti conclusi nel corso del 2022. In materia di invalidità civile, area legale, i giudizi definiti nel 2022 sono 11 su 17 pendenti totali, con una percentuale di esito favorevole all’Istituto pari a circa il 45,5% e circa il 27% in favore degli utenti. In ordine ai giudizi afferenti all’area amministrativa, si rileva che nel corso dell’anno non risultano definiti i 4 giudizi pendenti totali nell’anno. Con riferimento, in particolare, ai dati relativi all’andamento del contenzioso Accertamento tecnico preventivo obbligatorio, i giudizi definiti rappresentano circa il 59% dei pendenti totali, con il 55% dei giudizi conclusi in favore degli utenti. Per quanto concerne le prestazioni a sostegno del reddito – si è detto in conclusione – risultano definiti nel corso dell’anno 13 giudizi su 17 pendenti totali, con circa l’85% dei giudizi espressi favorevolmente per l’Istituto. In materia pensionistica, i dati mostrano che su 82 giudizi pendenti totali, ne restano da definire 31 al 31 dicembre».


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