Padova-Norcia a piedi, Daniele vuole riuscirci

Nuovo ‘cammino di fede’ per il 26enne di San Pellegrino di Norcia, dopo l’esperienza di Santiago di Compostela

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di Fra.Tor.

Giusto il tempo di recuperare un po’ di forze ed è pronto ad intraprendere un nuovo cammino di fede. Daniele Franchi, il 26enne romano cresciuto a San Pellegrino di Norcia, dopo aver percorso gli 800 chilometri del cammino di Santiago di Compostela – ad ottobre dello scorso anno – è tornato ad allenarsi per affrontare un nuovo tragitto che a maggio lo vedrà impegnato da Padova ad Assisi, per poi fare ritorno, sempre a piedi, nella ‘sua’ San Pellegrino distrutta dal terremoto del 2016.

Il cammino di Sant’Antonio

800 chilometri Daniele anche questa volta camminerà sulle orme dei santi, Sant’Antonio e San Francesco. «Un percorso molto più complicato rispetto a quello del cammino di Santiago – racconta ad umbriaOn – che era ben organizzato e durante il quale avevi la possibilità di dormire negli ostelli e trovare molti punti ristoro. Quello di Sant’Antonio – che va da Padova fino a La Verna in Toscana – e poi quello di San Francesco – che da La Verna raggiunge Assisi – è ben diverso. Dovrò attrezzarmi a dormire dove capita, con il sacco a pelo, fare provviste nei market che troverò lungo il cammino e arrangiarmi per poter ricaricare il cellulare e tenere i miei cari aggiornati».

Il cammino di San Francesco

45 giorni di cammino Non è ancora stata definita la data precisa di partenza, «ma da quanto ho potuto sapere da chi lo ha affrontato prima di me, ci vorranno circa 45 giorni di cammino. In pratica una quindicina di giorni in più rispetto a quelli che ho impiegato per portare a termine il cammino di Santiago, dato che il percorso è un po’ più tortuoso e sarà più complicato trovare posti dove passare la notte».

‘Sfida’ difficile Daniele anche questa volta porterà con sé la felpa con scritto ‘San Pellegrino di Norcia c’è’, come aveva fatto nel cammino di Santiago, «per rappresentare la mia terra messa in ginocchio dai tremendi terremoti del 2016». Anche quest’anno affronterà la ‘sfida’ «per dire grazie a Dio. Grazie per avermi ridato la salute dopo aver combattuto con una brutta malattia e grazie perché il terremoto che ha colpito le ‘mie’ terre non ha fatto vittime. Certo, sarà un’esperienza difficile, ma è proprio questo che mi stimola ad affrontarla».

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