Ciclabile Terni-B. Rivo, affidato l’incarico per la progettazione

Terni – Se ne occuperà il team composto da Duranti, Gismondi, Canini, Dondé, Andreoli e Caracciolo: ribasso del 50%

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di S.F.

Un collegamento ciclabile di cui più volte si è discusso – specie a partire dalla primavera del 2019, ma non erano mancati input negli anni precedenti – e che, per ora, non ha trovato passaggi concreti per la realizzazione. Interessa e non poco considerato che coinvolge la zona di Terni con ampia popolazione, borgo Rivo: c’è l’aggiudicazione efficace per l’affidamento dei servizi di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, nonché per il coordinamento della sicurezza durante l’iter. Per il vincitore c’è un mese di tempo per presentare le proposte. I fondi arrivano grazie ad un decreto del Mit, il Ministero delle infrastrutture e trasporti.

NOVEMBRE 2019, IL CONFRONTO IN COMMISSIONE SULLA CICLABILE: SERVONO FONDI

La zona di Terni nord

Chi se ne occupa, c’è Dondé

Sono quattro i soggetti invitati dall’amministrazione comunale – il responsabile del procedimento è il funzionario tecnico Federico Nannurelli – per la procedura: Giovanni Moscato, la società cooperativa Chiaromondo, l’area progetto con Marco Balducci e Roberto Regni e, a chiudere il cerchio, Pier Francesco Duranti mandatario della Rtp DdaM: è quest’ultimo ad essersi aggiudicato l’appalto grazie ad un ribasso del 50,10% rispetto alla base d’asta fissata di poco superiore ai 38 mila euro. L’offerta è stata ritenuta congrua e vantaggiosa – discreto risparmio -, dunque c’è il via libera definitivo. Con lui ci sono gli architetti Silvano Gismondi, Pierpaolo Canini, il lombardo Matteo Dondé (esperto in pianificazione della mobilità ciclistica e di riqualificazione degli spazi), Giuseppe Andreoli e il geologo Giuseppe Caracciolo. «Situazione particolare in quanto presenta delle asperità e delle difficoltà di attraversamento», ha spiegato lunedì pomeriggio in consiglio l’assessore alla viabilità Leonardo Bordoni parlando dell’aggiornamento dell’allegato al Pums proprio sulle ciclabili.

IL PROBLEMA ESPROPRI PER LA CICLABILE
LA PROGETTAZIONE A CAPO DELLA POLITASK ENGINEERING

Come si procede

Il gruppo avrà a disposizione trenta giorni per il lavoro sulle proposte preliminari, dopodiché seguiranno la scelta definitiva e la redazione del progetto esecutivo. Ciò non significa – servono fondi per circa 300.000 euro come spiegato a fine 2019 in commissione consiliare – che la pista sarà realizzata in tempi brevi, anzi. Per ora si inizia con una progettazione ampia per tentare di trovare una soluzione fattibile per il tracciato: «La pista più corta – aveva specificato un anno fa il funzionario tecnico Walter Giammari – costa di più perché si deve lavorare su tre sottopassi (svincolo Spoleto, superstrada, svincolo Orte)» con innesto in via della Castellina, mentre la lunga avrebbe «meno spese perché è quasi tutta pianeggiante e passa lungo i canali». Fatto sta che ci sono da considerare i dislivelli e gli espropri. Un compito non proprio semplice. Entrano in azione gli architetti.

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