‘Puzze’ allevamenti: l’altolà di Coldiretti

Umbria, in commissione l’associazione esprime «forti perplessità» in merito alla proposta di legge elaborata da Solinas (Pd)

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‘Altolà’ di Coldiretti Umbria sulla proposta di legge del consigliere regionale Attilio Solinas (Pd) relativa alle ’emissioni gassose in atmosfera derivanti da attività a forte impatto odorigeno’, ergo le ‘puzze’ derivanti da impianti zootecnici. Martedì mattina la seconda commissione consiliare presieduta da Eros Brega ha ascoltato i rappresentanti dell’associazione dei coltivatori dopo che nei giorni scorsi avevano detto la loro il comitato anti inquinamento di Olmeto, l’Arpa e gli assessori regionali Luca Barberini e Fernanda Cecchini.

Massimo Manni

«Preoccupazione» Massimo Manni, presidente provinciale Coldiretti Terni, ha espresso «preoccupazione» per la proposta legislativa in discussione, sottolineando che «non solo non tutelerebbe il settore zootecnico, ma metterebbe in discussione tutto il lavoro fin qui fatto, insieme alla Regione. L’attività zootecnica – ha spiegato Manni – viene principalmente svolta in aree agricole, con i dovuti connotati per sviluppare l’attività stessa avendo conseguito tutte le autorizzazioni necessarie. Purtroppo negli anni è cambiata la morfologia e lo sviluppo del territorio ed oggi troviamo centri zootecnici inglobati in centri urbani. E da qui nasce il conflitto con il mondo agricolo».

Attilio Solinas

«Piccoli insediamenti a rischio» Nel corso dell’audizione è emerso che già a livello comunitario esiste una specifica regolamentazione che impone una differenziazione tra gli allevamenti da valutare e quelli che sono invece compatibili con tutte le altre attività presenti nel territorio. Massimo Manni ha sottolineato che «con questa norma si rischia di penalizzare i piccoli insediamenti presenti su tutto il territorio, conseguenza di una scelta volta ad evitare forti concentrazioni di queste attività».

Gli aspetti normativi Presente in audizione anche Marta Lucaroni (responsabile ufficio legislativo Coldiretti Umbria) che ha rimarcato come la proposta legislativa in questione «connota incongruenze e contraddizioni dal punto di vista normativo». Nell’auspicare una «lunga ed approfondita riflessione» sulla proposta in discussione da parte della Regione, la Lucaroni ha aggiunto che «nella malaugurata ipotesi la proposta trovasse piena approvazione da parte dell’assemblea legislativa, chiediamo che si possa almeno limitare il campo di applicazione soltanto agli impianti soggetti alle autorizzazioni ad emissioni in atmosfera ordinaria, a quelli soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, con esclusione di tutti gli impianti agricoli ubicati in area agricola».

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