«Riapertura infanzia? Sì, ma in sicurezza»

La lettera – Le insegnanti riunite nel collettivo ‘Ora Basta’ fanno nuovamente sentire la loro voce

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Dopo la decisione di riaprire le scuole dell’infanzia in diversi comuni dell’Umbria le insegnanti riunite nel collettivo ‘Ora Basta’ fanno nuovamente sentire la loro voce.

«Siamo stanche di sentirci nominare con il termine erroneo di “servizio socio-educativo, asilo, scuola materna”, termini che sottolineano l’assoluta mancanza di considerazione da parte dell’opinione pubblica; stanche anche per la mancata considerazione del contributo che la nostra scuola apporta alla crescita psicofisica dei bambini, ignorando completamente gli orientamenti del 1991».

Comprendiamo benissimo, anche da genitori, l’esasperazione e le difficoltà che il momento comporta, ma non riusciamo a capire come sia possibile una riapertura della scuola dell’infanzia in sicurezza ora. Non è pensabile riaprire in condizioni, forse anche peggiori rispetto ad un mese fa, vista l’incidenza delle varianti, considerando che il nostro è l’unico ordine di scuola in cui non è previsto distanziamento né l’utilizzo di dispositivi di protezione personale per i bambini, mettendo a rischio notevole la salute di tutto il personale e delle famiglie, che non sempre comprendono fino in fondo l’effettivo pericolo».

«Se come dicono, il rischio si è veramente ridimensionato così da pensare di riaprire in presenza con bambini così piccoli, ci chiediamo come mai non sia disposta anche la riapertura della scuola primaria dove la gestione della sicurezza è sicuramente in molti aspetti più fattibile vista l’utilizzo dei dispositivi e l’organizzazione distanziata all’interno delle classi. Siamo forse servizi differenti? O lavoratori di seria A e di serie B?»

«Dai documenti ufficiali “abbiamo sempre saputo” di avere uguali diritti e doveri degli altri colleghi che lavorano negli altri ordini di scuola, ma in questo momento è palese che non è affatto così. Qual è il nostro ruolo nel processo di istruzione di questo paese, capire perché in molti aspetti siamo equiparati ai colleghi, avendo lo stesso inquadramento giuridico, e in molti altri siamo considerate tutt’altro visto che per questo grado di scuola l’ordinanza non prevede nemmeno la Dad ma si parli di Lead o altro. Non vediamo l’ora di rientrare e rivedere in presenza i nostri bambini ma non potete ignorare i nostri diritti: servono disposizioni di protezione e di monitoraggio serie anche per noi».

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