di S.F.
L’Otar – l’Organismo tecnicamente accreditante riattivato da qualche mese in Umbria – ha dato il parere positivo e allora per la Casa del Giovane di Piediluco c’è una buona notizia. C’è il via libera triennale alla società cooperativa Tabor per la struttura di Piediluco, attiva e apprezzata per la sua attività di comunità terapeutica riabilitativa per l’accoglienza di persone con problemi di salute mentale. Lungo procedimento chiuso positivamente. A firmare il provvedimento è la dirigente del servizio amministrativo e risorse umane del sistema sanitario regionale, Davina Boco, una delle figure chiave – se non la più rilevante – di tutte le procedure in materia.
LA COOPERATIVA TABOR E L’INTEGRAZIONE
Il rinnovo
La sede legale della Tabor è in via Salvati e la responsabile è la dottoressa Maria Cristina Pocetta. Si tratta di un rinnovo dell’accreditamento in quanto la Casa del Giovane lo ha dal 2012: come noto le istanze erano rimaste in standby a causa del Covid, quindi la riattivazione di Otar e Oaia – quest’ultimo è l’Organismo amministrativamente ed istituzionalmente accreditante -, i controlli del caso e il semaforo verde. Un passaggio che consente alla struttura, impegnata sia nell’ambito residenziale che non residenziale, di restare in convenzione con la Usl Umbria 2: in sostanza sono stati verificati tutti i requisiti, come ad esempio le attrezzature, il sistema gestione/qualità, il personale e le risorse.
AFFANNO REGIONE PER GLI ACCREDITAMENTI
Chiusa la pratica
L’Otar si era espressa sul possesso dei requisiti lo scorso luglio, quindi il rilascio al servizio amministrativo e risorse umane del Ssr e l’ultimo passaggio per il rinnovo triennale fino al 2025. Da ricordare che, stando a documenti ufficiali della Regione, sono oltre 200 le istanze arrivate a palazzo Donini per le richieste di nuovi accreditamenti o rinnovi.