Studios Papigno, idee di rilancio e indennità

Terni, 12 mila euro da Cinecittà per le casse dell’amministrazione per l’occupazione gennaio-giugno 2018. Progetti e opzioni

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Studios di Papigno e tentativo di ridare slancio a un sito in completo abbandono e oggetto di contenzioso tra Cinecittà Studios S.p.A. (Istituto Luce-Cinecittà s.r.l. risulta) e il Comune di Terni. Lavoro per il vicesindaco e assessore alla cultura Andrea Giuli che, nel Documento unico di programmazione 2018-2020, ha dato ampio risalto alla possibilità di rilanciare il sito: missione non certo facile visto il dissesto finanziario e lo stato attuale delle strutture. Intanto però il Comune incassa 12 mila euro e spiccioli dalla ‘nemica’ per l’indennità di occupazione di gennaio-giugno 2018.

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Gli studios di Papigno

In attesa di vedere se il piano prefissato da Giuli avrà seguito, palazzo Spada ha incassato la cifra dalla società di via Tuscolana – 12 mila e 12 euro più Iva – proprio nelle more della definizione del contenzioso con il Comune: immobile ancora non riconsegnato e necessità di pagare l’occupazione per i primi sei mesi dell’anno. E fin qui ci siamo. Il futuro? Ha provato a delinearlo il neo assessore alla cultura e al turismo. Si parla anche di una liaison con la cascata delle Marmore.

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I propositi e l’industria culturale

Si parte da un tema già riproposto negli ultimi. Nel Dup 2018-2020 è indicata infatti la «valutazione sulla ricostituzione o meno di una Umbria Film commission o fondazione o soggetto dedicato per rilanciare le strutture esistenti di Papigno e gli studios del centro multimediale per le produzioni televisive e cinematografiche, in un’ottica di industria culturale collegata anche alle politiche di promozione turistica». Obiettivi? «Potenziare il settore della produzione cinematografica e il cineturismo».

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Il turismo, lo studio e valorizzazione

Sito in abbandono

Una storia tortuosa che, il Comune, ricorda in breve. Si pensa ad uno «studio di valorizzazione e di impiego degli stabilimenti di Papigno; sul complesso, acquistato dalla città circa venti anni fa per insediarvi il centro di produzione cinematografica gestito dalla società di Roberto Benigni, dopo anni di abbandono, l’amministrazione comunale intende definire le responsabilità della mancata attuazione delle previsioni contrattuali, per poi valutare le ipotesi che ne prevedano il migliore riutilizzo anche in connessione con i rilevanti flussi turistici verso la Cascata». Il tutto con lo scopo di «attrarre produzioni sul territorio e capitalizzare la loro presenza in termini economici e turistici; sviluppare sinergie virtuose tra gli studios di Papigno e gli spazi dell’ex Centro multimediale in un’ottica di industria culturale che si colleghi strettamente alle politiche di promozione turistica di area vasta».

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Il recupero e le risorse

Il vicesindaco, Andrea Giuli

Servirà del buon ‘cash’ – al di là della provenienza regionale, locale o extra – per mettere in pista l’operazione. Già in passato è stato fatto ed è andata male: «Nell’azione – in conclusione – che si vuole intraprendere sul complesso di Papigno l’obiettivo è quello di far rientrare nel sistema produttivo della città uno spazio sul quale in passato sono state riposte molte aspettative, sono state investite cospicue risorse private e pubbliche, nell’ottica di una nuova dimensione di Terni, quale città di produzioni culturali, audiovisive e cinematografiche». Intanto ci sono 12 mila euro, per il resto si vedrà.

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