Terni, chiuso da 4 anni: ‘festa’ al Parco Cardeto

Il comitato di quartiere replica l’iniziativa, ma l’aria è cambiata: «Non è una contestazione, quest’anno solo momento d’aggregazione»

Condividi questo articolo su

Stesso posto, stessa ‘ricorrenza’, stesse speranze di riapertura. E i cittadini di Cardeto, a quattro anni dalla chiusura del parco, torneranno a ‘festeggiare’ un anniversario tutt’altro che gioioso: il comitato di quartiere ha annunciato un nuovo momento conviviale – mercoledì, inizio alle 21 davanti al civico 145/d per ricordare ancora che quella zona verde tanto amata è ancora chiusa. C’è però una differenza rispetto al 2016: nessuna contestazione prevista per il 22 marzo.

La ricorrenza Il comitato specifica infatti che «i cittadini del quartiere hanno ritenuto doversi incontrare di nuovo, come lo scorso anno, per fare una festicciola conviviale con gli abitanti della zona; sarà un momento – la specifica – di aggregazione non una contestazione. Si riuniranno nella strada principale di v/le Battisti (davanti alla tabaccheria) e li si farà una rimpatriata. Gran parte dei commercianti hanno aderito all’idea e offriranno un pasto caldo, bevande, pizza e dolciumi a dimostrazione della loro sensibilità verso il quartiere. Comunque tutti sono invitati a portare simbolicamente qualcosa. Non un obbligo, ma una dimostrazione di stima e di rispetto verso chi é sensibile e si prodiga materialmente per la nostra realtà. Ringraziamo tutti coloro che vorranno aderire alla proposta». Nel 2016 il tono fu decisamente diverso: «Siamo arrabbiati e questa non è altro che l’ennesima provocazione, pacifica ovviamente, nei confronti di chi continua a promettere e promettere senza mai confrontarsi realmente con chi il quartiere lo vive ogni giorno. I lavori vadano sempre più a rilento».

Sandro Citarei durante il sopralluogo della commissione

Le novità Sarà anche a causa delle recenti novità emerse nel confronto – molto aspro a tratti – tra il Comune e il concessionario per la riqualificazione, la Parco Cardeto s.r.l. di Sandro Citarei. Sì, perché fino a tre mesi la situazione era di nuovo bloccata ed è servito uno ‘strappo’ del comitato di quartiere per far agitare le acque: no dell’amministrazione comunale alla variante presentata dalla società di Citarei, scontro evitato e riprogrammazione concordata tra le parti con ennesimo slittamento dei tempi.

Le piante e le proteste Lo step più recente – atto propedeutico allo sviluppo della riqualificazione complessiva – riguarda l’abbattimento delle piante pericolose all’interno del parco ‘Bruno Galigani’: il 28 febbraio l’ordinanza del sindaco Di Girolamo ha dato il via all’operazione, portata a termine – scontato che sarebbe accaduto – tra le proteste dei residenti e degli ambientalisti. Eppur qualcosa si muove. Certo, quella ‘concessione’ di 270 giorni per il completamento dei lavori a partire dal 22 marzo 2013 è saltata da un bel pezzo e la fine della vicenda è tutt’altro che vicina.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli