Terni, ex portineria Siri: via al ‘restauro’ da quasi 100 mila euro

Depositata la notifica di cantiere per l’avvio dell’intervento: in arrivo quattro mesi di lavori per il completamento e la rifunzionalizzazione – Immagini

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di S.F.

Via Franco Molè 1, all’incrocio tra via Giandimartalo da Vitalone e via Campofregoso. È qui che sta per partire un intervento il cui progetto esecutivo è stato approvato oltre due anni fa, con iter sviluppato – i fondi sono legati al Por Fesr 2014/2020 – a partire da una delibera della Regione del 28 dicembre 2016: c’è la notifica preliminare di cantiere per il completamento e la rifunzionalizzazione dell’ex portineria Siri, nell’area del Caos. Ad entrare in azione sarà un’azienda ternana, la Novedil.

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Il restyling e le tempistiche

Il lavoro rientra nell’ambito del progetto ‘Sistema culturale cittadino integrato’ e ad occuparsene in prima battuta è il responsabile del procedimento, l’architetto Carlo Fioretti. L’operazione di restauro – così viene definita tecnicamente – vale poco meno di 100 mila euro ed è stata affidata alla Novedil dopo una trattativa diretta. Motivo? Due esperimenti di gara deserti, la prima con invito solo a ditte ternane, la seconda allargata su base regionale. Il restyling prevede il completamento con le opere di finitura, la sistemazione delle parti interne, la sostituzione degli infissi, intonaci ed impiantistica. Da quanto si apprende lo scopo è sviluppare – ci sono due sale all’interno – spazi per la didattica museale o una sorta di residenze artistiche. Vedremo. La durata contrattuale dalla consegna è fissata in 120 giorni ma, con ogni probabilità, si andrà oltre per via delle possibili proroghe legate all’affanno per la ricerca dei materiali. Non sfugge il fatto che, di fatto, nessun appalto pubblico viene ultimato nei tempi previsti.

L’input 2021 per il centro documentale

In merito alla Società Italiana Ricerche Industriali e all’ex portineria, nel 2021 il tema arrivò in consiglio comunale su input del consigliere di Terni Civica Michele Rossi: «In città ci sono studiosi e appassionati della storia di questa fabbrica. Gli stessi possiedono una gran quantità di foto e materiale documentale, che rischia di andare perduto e che invece andrebbe opportunamente raccolto per poi essere conservato ed esposto alla città ed ai visitatori. Mi è stato espressamente più volte manifestato il desiderio di costoro di lavorare ad un centro documentale capace di tener viva la storia di questa importante fabbrica». Ne nacque un atto di indirizzo poi approvato dall’assise.

 

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