Terni, l’Anppia e il Thyrus: missiva per Bandecchi

L’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti e il posizionamento del Drago

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata al sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, dal comitato direttivo dell’Anppia, l’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti

Il dado è tratto, il basamento per sostenere la scultura del Thyrus è stato costruito sulla rotonda intitolata da oltre un decennio ad Alfredo Filipponi, e lì resterà per sempre. Se, diversamente, fosse stata accolta la proposta inoltrata all’amministrazione comunale di Terni due mesi fa, lo stesso basamento si sarebbe potuto costruire in Piazza Ridolfi, tenuto conto che la scultura ancora non era stata iniziata e che, quindi, ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per adottare i provvedimenti amministrativi necessari per la diversa ubicazione, nonché per l’accertamento geognostico.

Thyrus: via al progetto per realizzare ‘il drago per Terni’ in acciaio

Si tenga presente che, oltretutto, sul lungofiume, a pochi metri di distanza, per valorizzare l’area compresa tra ponte Garibaldi e ponte Carrara prospicente al Caos, era stata prevista la realizzazione della fontana sul Nera, progettata dalla famosa scultrice americana Beverly Pepper, per la quale l’Ente aveva già predisposto la vasca. Dopodiché, per problemi finanziari dovuti al dissesto, l’opera è rimasta incompiuta e l’unica presenza rimasta è la vasca in evidente degrado, nascosta agli occhi dei passanti da una folta siepe. Tant’è vero che a tal proposito intervenne il consigliere Michele Rossi con l’interrogazione avente per oggetto: ‘Attuale degrado dell’area adibita ad ospitare la scultura dell’artista Beverly Pepper’ alla quale rispose l’assessore come risulta nella deliberazione di Consiglio comunale 195 del 18 giugn0 2019: ‘L’assessore risponde che il progetto (fontana) è di sedici anni fa e questo rivela la inconcludenza delle precedenti amministrazioni, il risultato è che ci si ritrova una vasca più che una fontana, per fortuna invisibile agli occhi dei passanti, in una posizione infelice. Il dissesto incombe ancora sulla città, continua l’assessore, per cui bisogna pagare i creditori, fare i conti con Osl, c’è scarsità di introiti e bisogna occuparsi delle priorità (scuole, strade), per cui per ora non ci sono fondi da destinare a questa opera. L’idea è di lasciare la situazione come è magari senza monumento ma valorizzando la fontana con giochi d’acqua. Il consigliere è d’accordo sulla soluzione prospettata ed invita a mettere in sicurezza la vasca’.

Vien da sé che i cittadini s’interroghino sul motivo per il quale gli stessi amministratori, anziché utilizzare le risorse messe a disposizione dagli sponsor per realizzare il Drago, non le hanno destinate, con la condivisione degli sponsor, alla realizzazione della scultura della Pepper per la quale già erano state sostenute spese non trascurabili e al cui progetto avevano collaborato, oltretutto, anche competenti funzionari del Comune. Dopodiché, alcuni cittadini, sosterrebbero che la realizzazione della scultura e la sua collocazione sulla rotonda, abbiano avuto origine dall’esigenza di coniugare indissolubilmente la narrazione mitologica del Thyrus, assunto come simbolo della città, con la storia più recente della città stessa.

La leggenda medievale, tratta dal sito del Comune di Terni, così recita: ‘Questa narra di un drago che infestava le zone paludose intorno a Terni, terrorizzando la popolazione con le sue fauci mortifere. Soltanto un giovane e valoroso cavaliere ebbe l’ardimento di affrontare il terribile mostro, riuscendo ad ucciderlo con la sua lancia mentre viene abbagliato dal riflesso del suo scudo’. Appare pertinente, infatti, l’analogia tra il drago e l’oppressore nazifascista che aveva occupato e terrorizzato il nostro territorio portando morte e sofferenza e l’analogia tra il valoroso cavaliere che sconfisse il drago e il comandante della brigata Gramsci A. Filipponi e i suoi valorosi partigiani che contribuirono alla liberazione del territorio, combattendo con coraggio a rischio della loro stessa vita.

Il valore simbolico attribuito alla scultura e il valore simbolico attribuito alla rotonda, in tal modo, s’integrano in un saldo sodalizio, già assunto nell’immaginario collettivo. Si chiede, pertanto, all’amministrazione comunale in indirizzo, di prendere atto della suddetta narrazione popolare e di suggellarla con un atto amministrativo.

La lettera: «Nuova scultura del Thyrus in piazza Ridolfi»

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