Terni, maxi variante sud-ovest: la Regione chiude l’iter per il progetto ‘base’

C’è la firma per il progetto di fattibilità tecnica-economica. In ballo un finanziamento da 50 milioni per il I lotto

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di S.F.

Realizzazione della maxi variante sud-ovest a Terni per il miglioramento della viabilità, gennaio si chiude con una novità. Arriva dalla Regione: l’esecutivo Tesei (assente mercoledì) ha chiuso formalmente l’iter per il progetto di fattibilità tecnica-economica (pfte) per ciò che concerne il I lotto funzionale. Il finanziamento in ballo è di 50 milioni di euro, circa la metà di quanto necessario per lo sviluppo dell’intera opera. L’atto verrà ora trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la concessione dei fondi.

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La motivazione

Come noto si tratta di un progetto utile a migliorare la situazione che, al momento, vede l’area sud (zona di insediamenti industriali, di mezzo c’è il centro di finitura Arvedi-Ast) collegata solo dalla via Flaminia: «L’inadeguatezza della viabilità di tutta la zona è da imputarsi alla decisione dell’Anas, risalente a circa un quindicennio fa, di traslare verso la Valnerina il tracciato della Terni-Rieti che, originariamente, avrebbe attraversato la zona sud della città costituendone, di fatto, un raccordo tangenziale», viene sottolineato. Il collegamento non si è concretizzato. La Regione punta dunque sull’Fsc 2021-2027 con preassegnazione di un finanziamento da 50 milioni che, tuttavia, verrà messo a disposizione solo al «grado di maturità progettuale necessario, ovvero dopo la presentazione del pfte». Il I lotto è da 3,5 chilometri, mentre l’intero tracciato ne misura 8: si va da strada delle Campore fino a via Alfonsine.

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L’alternativa prescelta

Interlocuzioni

Della redazione del pfte se ne è occupata la Sintagma srl e, come noto, nel corso dell’ultimo anno e mezzo ci sono stati diversi incontri tra Regione e Comune. Ad aprile 2023 la prima trasmissione a palazzo Donini del progetto con approfondimento di quattro alternative strutturali e funzionali del percorso, quindi la stima del fabbisogno generale: 98 milioni di euro. Lo scorso 22 novembre il servizio regionale opere/lavori pubblici ha acquisito il progetto completo e già in quell’occasione c’è stato l’invio al Mit per la formale richiesta di concessione del finanziamento. Con convocazione della conferenza di servizi preliminare per avere i pareri. Infine il 29 dicembre è stata assunta la determinazione di conclusione dell’iter e ora è la giunta a procedere, step necessario per l’ottenimento dei fondi dal ministero. Firmano la responsabile del procedimento Stefania Rosi Binci, il dirigente – nonché rup – Paolo Gattini, il direttore regionale Stefano Nodessi Proietti e l’assessore Enrico Melasecche.

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