Terni, percolato Valle: gara da 678 mila euro

Il Comune voleva fare un impianto di smaltimento che sarebbe costato 200 mila euro, ma la Regione ha detto no

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Servizio di carico, trasporto del percolato dell’ex discarica Rsu di vocabolo Valle di Terni e smaltimento negli impianti di trattamento autorizzati, tempo di prendere decisioni per il Comune. È infatti in scadenza la gestione in essere – ad aggiudicarsela fu la Ecodelta s.r.l. – ed ecco che, per proseguire l’attività, c’è la cifra per quella nuova: 678 mila e 525 euro.

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Il no della Regione Nella determina del dirigente Marco Fattore viene ricordato il tentativo del Comune per «la realizzazione di un impianto chimico-fisico di trattamento del percolato con un successivo scarico in pubblica fognatura in deroga per alcuni parametri», bloccato – di fatto – immediatamente dalla Regione nel giugno dello scorso anno.

L’impianto negato Quella che era stata presentata come una ‘ipotesi progettuale’, messa a punto dai tecnici comunali e condivisa da Arpa e Provincia di Terni, era relativa ad  un impianto che attraverso un procedimento chimico-fisico sarebbe stato in grado di trasformare il percolato in un ‘refluo’ che poteva, così, essere scaricato in fogna. L’impianto, che si ipotizzava potesse costare meno di 200 mila euro ‘chiavi in mano’, e c’era chi, in Comune, arrivava a parlare di entrata in funzione entro la fine dell’anno scorso. Ma non se ne fece nulla.

Il nuovo bando E quindi si va avanti come in passato: «Il servizio – si legge nel documento – è destinato a protrarsi nel tempo con le stesse modalità e occorre approntare una gara che possa garantire l’espletamento del servizio per un periodo di tempo più lungo possibile. Nel bando di gara sarà stabilito che l’appalto potrà essere interrotto in caso di completamento dell’impianto prima dei termini stabiliti dal contratto». Il valore della gara europea – 678 mila 150 euro, più 375 euro di contributo Anac – è stato scelto in base ai fondi a disposizione e alla stima dei costi.

La discarica di Valle a Terni

Riduzione, fondi e soluzioni L’amministrazione sottolinea che la quantità di percolato – dalle 9 mila 598,72 tonnellate del 2015 alle 9 mila 41,38 del 2016 – si è ridotta nell’ultimo biennio e per questo motivo «non si reputa tecnicamente ed economicamente sostenibile procedere alla realizzazione di un impianto di trattamento secondo la configurazione completa individuata con le delibere di giunta comunale del 30 aprile e 10 settembre 2014; si stanno cercando soluzioni impiantistiche alternative che coniughino al meglio la funzionalità del servizio con l’economicità della gestione come potrebbe essere un impianto mobile, non permanente, che possa essere rimosso al cessare della necessità dell’utilizzo. Gli interventi di copertura dell’area in corrispondenza della ex discarica Rsu previsti nell’ambito del programma di bonifica del Sin – Sito di interesse nazionale Terni – Papigno avranno come effetto la riduzione delle infiltrazioni meteoriche e conseguentemente del percolato». Sul bilancio del Comune il servizio andrà ad incidere per 93 mila 525 euro nel 2017, 340 mila nel 2018 e 245 mila nel 2019.

Il prezzo stabilito – base d’asta – è di 34 euro a tonnellata di percolato caricato, trasportato e smaltito. «Il contratto d’appalto – conclude l’amministrazione – avrà validità presumibilmente di due anni e comunque fino alla concorrenza di 616 mila 500 euro, iva esclusa ed oneri compresi. Con l’entrata in esercizio di un impianto di trattamento del percolato in loco, la stazione appaltante si riserva la facoltà di disporre la risoluzione anticipata del contratto di servizio affidato con la procedura di cui al presente atto».

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