Terni, ‘Senso civico’ si svela e ne ha per tutti

Gentiletti va all’attacco: «Città rovinata da incompetenza e logiche di partito». Ma ne ha anche per M5s («Propositivi? Mah…) e centrodestra: «Mai con loro al ballottaggio»

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Gioca all’attacco ‘Senso civico’, la lista nata dal ‘matrimonio politico’ fra l’associazione Terni Valley e il movimento politico di sinistra Liberi e Uguali, che vede candidato sindaco Alessandro Gentiletti. Una scelta strategica – diverse le bordate all’ex giunta comunale anche nel corso della conferenza stampa di lunedì mattina, per presentare nomi e progetti – per raccogliere quanto più possibile nello scosso, ma sempre ampio, terreno del centrosinistra locale. Lo sguardo è ovviamente al presente, ma già su un eventuale – si va per ipotesi – ballottaggio M5s-centrodestra, Gentiletti dice: «Ci confonteremo nel merito con tutti, partendo dall’esigenza di una totale discontinuità con il passato, ma posso già dire che la nostra proposta non si concilia con quella di una destra locale tutt’altro che liberale». Fra diretti interessati e curiosi, la platea contava anche gli ex assessori Simone Guerra e Sandro Piermatti, l’ex Pd Mario Giovannetti e pure il segretario della Cgil di Terni, Attilio Romanelli.

IL PROGRAMMA DI SENSO CIVICO, IL DOCUMENTO

Alessandro Gentiletti

La lista «’Senso civico’ – ha spiegato il candidato sindaco attorniato da quasi tutti i volti che compongono la lista – è l’esito di un percorso trasparente e di proposta avviato due anni fa dall’associazione Terni Valley e che ha visto soggetti politici, in primis Liberi e Uguali, condividerne impostazione e metodo. Sono orgoglioso perchè la nostra associazione, di cui sono presidente e che ho fondato insieme ad altri amici, è sempre stata un luogo di confronto aperto e di dialogo per tante realtà. Perchè il nome? È stato il senso civico a far nascere Terni Valley e ad unire le forze che hanno dato vita alla nostra lista».

Prime bacchettate «Abbiamo un bel gruppo di giovani – a partire da Filippo Formichetti appena 18enne, ndR – e diverse donne, non certo per ‘abbellire’ la lista o per rispettare quanto imposto dalle ‘quote rosa’. Si tratta di scelte di assoluta qualità, personale e in termini di competenze» Poi, inizia il ‘pepe’: «Siamo l’unica lista – ha detto Gentiletti – che esprime un candidato sindaco estraneo alla politica nel senso partitico del termine. Diversi da chi ad ogni tornata elettorale cerca un collocamento politico, diversi dalle ‘liste civetta’. Crediamo sia ora di svincolarsi dalle logiche clientelari e di partito che tanti danni hanno creato a questa città».

Filippo Formichetti, il più giovane

«Disseto era evitabile» «Il dissesto economico finanziario del Comune – ha spiegato il candidato-avvocato – è l’esempio plastico dell’incompetenza di chi ci ha governati. Si sarebbe potuto evitare ma è stata aperta una procedura di pre-dissesto che è sfuggita di mano e non è stato poi possibile accedere al fondo di rotazione per un problema procedurale di presentazione dell’istanza. Dal punto di vista numerico ci sono dissesti più significativi, in Italia, rispetto a quello di Terni. Ma sul piano politico il messaggio è sin troppo chiaro».

Gli ‘altri’ L’analisi di Gentiletti non si ferma al campo del centrosinistra targato Pd: «La destra radicale neppure la considero – esordisce -. Il Movimento 5 stelle ha fatto una grande battaglia a livello consiliare che va riconosciuta, ma non rappresenta, come invece sostiene il candidato Thomas De Luca, quella parte di città propositiva e in grado di trovare soluzioni ai problemi che sono stati creati. Credo che le opposizioni, nella precedente consiliatura, siano state carenti proprio sul piano delle proposte. Tante urla ma poche idee concrete. Del centrodestra penso invece che abbia un programma fondato sulle paure dei cittadini, in sintonia con la forza politica, la Lega, che ha espresso il candidato. In campagna elettorale ci vuole poco a promettere e la differenza la fa la serietà e il poter realizzare liberamente i propri programmi. Noi siamo liberi, altri no. Il M5s risponde, a livello nazionale e verticale, ad una società. Lo stesso centrodestra risponde a logiche nazionali completamente estranee alle esigenze di Terni».

Proposte in pillole Gentiletti ha anche citato alcune direzioni programmatiche che nascono dal lavoro fatto da Terni Valley. E quindi sostenibilità e ambiente, lavoro, sviluppo economico, solidarietà. «Il percorso di programmazione non può essere frutto di improvvisazione. Il nostro affonda le sue radici nel tempo, nasce dal basso ed è fondato su competenze vere. Puntiamo a realizzare un piano urbanistico di mobilità sostenibile che affronti il problema di una città strozzata dal traffico veicolare, intervendo non solo sulla famigerata Ztl ma anche e soprattutto sugli aspetti culturali e la possibilità che i cittadini, oggi non hanno, di utilizzare mezzi di trasporto diversi dalla propria auto». Infine una battuta sul suo passato ‘piddino’: «Quell’esperienza, di cui non sono pentito, è stata anche un contributo al cambiamento di quel partito. Ora vedremo se saranno altri a pentirsi».

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