Terni, sfiducia sindaco: opposizioni litigano

Il M5S chiede al resto delle minoranze di firmare la mozione, ma Ferranti (Forza Italia) lo gela: «Iniziativa velleitaria, mentono sapendo di farlo»

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Un appello a fare ‘fronte comune’, mettendo da parte per una volta l’ascia di guerra, in favore di quello che potrebbe essere un obiettivo comune: chiudere l’esperienza amministrativa della giunta Di Girolamo-bis. A lanciarlo è il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ed i destinatari sono i consiglieri comunali di Forza Italia. Considerando i numeri necessari per raggiungere l’obiettivo – discutere la mozione di sfiducia – quello dei pentastellati sembra più il tentativo di far uscire allo scoperto i colleghi ‘azzurri’.

INDAGINE ‘SPADA’, LA STORIA

Appello «Nonostante riteniamo in questa fase irresponsabili gli attacchi nei confronti del M5S di alcuni esponenti locali di Forza Italia – questa la premessa dei consiglieri – nel rispetto dei ternani stanchi del ‘sistema Terni’, inclusi gli elettori di centrodestra, non abbiamo intenzione di spaccare il fronte delle opposizioni. Invitiamo per cui i consiglieri di Forza Italia a firmare, prima che scadano i termini, la proposta di sfiducia al sindaco Leopoldo Di Girolamo, da noi presentata e da loro non ancora sottoscritta. Le firme dei consiglieri di Forza Italia Brizi, Fatale, Ferranti sono indispensabili per la presentazione dell’atto».

«Noi ci siamo. E voi?» Oltre alla reperibilità telefonica 24 ore su 24, i nostri uffici – scrivono i consiglieri pentastellati – saranno aperti dalle 15.30 alle 19.30, dal lunedì al venerdì, per raccogliere le firme anche dei singoli consiglieri che volessero sottoscrivere la mozione di sfiducia in difformità con le indicazioni dei loro gruppi».

Invito ‘allargato’ L’invito del Movimento 5 Stelle, in realtà, è ‘esteso’ anche ai consiglieri di maggioranza, perché senza la firma di almeno uno di loro, la mozione non potrebbe essere depositata né discussa. Occorrono infatti le firme di 2/5 dei consiglieri comunali, escluso il sindaco, per un totale di 12,8 che – arrotondato – è pari a 13 consiglieri. L’opposizione, complessivamente, conta dodici rappresentanti. Così oltre alle firme dei tre ‘azzurri’ Brizi, Ferranti e Fatale – date per acquisite le altre – serve almeno il supporto di un esponente della maggioranza che consenta di discutere il documento e che sia pronto a voltare le spalle a sindaco e giunta. Di certo non sarebbe una novità per questa consiliatura, ma certo, ora la responsabilità è decisamente più pesante. Se l’obiettivo-firme dovesse essere centrato, la mozione dovrà essere discussa entro un minimo di 10 e un massimo di 30 giorni dalla data di deposito.

«Velleitari» La replica di Forza Italia è velenosa: «Poiché il Movimento 5 Stelle non è centro destra e non riconducibile alla mia coalizione o al mio gruppo – dice Francesco Ferranti – per aderire alle velleitarie iniziative di De Luca, visto che comunque manca tredicesima firma, io debbo sentire il partito provinciale e regionale assieme ai colleghi Brizi e Fatale.  Lo abbiamo già spiegato a De Luca mercoledì in consiglio, capisco che lui è in perenne ricerca di voti e visibilità, ma noi ci muoviamo con agibilità data da organismi di partito eletti da congressi e non online sul sito di Casaleggio. Quindi De Luca aspetti la riunione del coordinamento provinciale come da accordi presi e poi gli risponderemo. Fermo restando che con le nostre firme non sarà raggiunto il quorum e quindi De Luca mente come spesso sapendolo».

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