Terni, ‘White Bridge’: a marzo le prime sentenze

Udienza preliminare per il processo scaturito dall’indagine antidroga della squadra Mobile con 13 arresti lo scorso maggio

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Sono attese per il prossimo marzo le prime sentenze, e le ratifiche dei due patteggiamenti previsti, per gli imputati del processo legato all’operazione antidroga della squadra Mobile di Terni denominata ‘White Bridge’. Indagine che, coordinata dal pm Camilla Coraggio, era emersa lo scorso maggio con tredici arresti ed un totale di sedici persone indagate, di nazionalità italiana, marocchina e tunisina.

TERNI, IL CUORE DELLO SPACCIO A BORGO RIVO: TREDICI ARRESTI

Abbreviati e patteggiamenti in dirittura d’arrivo

L’udienza preliminare si è tenuta giovedì pomeriggio di fronte al gip Biancamaria Bertan e in quella sede è emerso che gran parte dei coinvolti – fra cui due dei principali imputati, il 29enne di origini tunisine S.E. e la 46enne ternana T.M., entrambi scarcerati ed ora agli arresti domiciliari – hanno chiesto il giudizio abbreviato. Due, come detto, i patteggiamenti già definiti ma non ancora formalizzati dal tribunale mentre sono tre le persone che opteranno per il giudizio ordinario. In aula ci si tornerà il prossimo 25 febbraio per le richieste del pm Coraggio rispetto agli abbreviato e poi a marzo per le prime sentenze. Attualmente solo uno dei tredici arrestati – la 49enne J.Y. – è ristretto in carcere.

Fra spaccio e minacce

‘White Bridge’ aveva portato alla luce una quotidiana, frenetica attività di spaccio di stupefacenti – cocaina, marijuana, hashish ed anche droghe sintetiche come la temuta ‘Yaba’ – soprattutto nella zona nord di Terni, dove risiede il 29enne ritenuto il presunto leader dell’organizzazione. Un quadro a tinte fosche a cui si aggiungevano le condotte intimidatorie nei confronti dei clienti – fra cui tanti giovanissimi – che si erano indebitati fino al collo per acquistare la droga, senza riuscire a saldare i propri debiti. Così nelle carte dell’inchiesta c’erano finite anche minacce verbali, telefoniche, aggressioni, atti di vandalismo che danno l’idea di come il sodalizio si fosse spinto ben oltre la ‘semplice’ attività di spaccio. Fra i legali difensori degli imputati figurano gli avvocati Francesco Mattiangeli, Laura Crescioni, Massimo Oreste Finotto, Francesco Montalbani Caracci e Gianna Galliccia.

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