Ex Novelli: «Tanti nodi ancora da sciogliere»

Il senatore Lucidi (M5S) parla di «gestione pressappochista» del referendum e ‘interroga’ i sindacati: «Qual è il risultato diviso per società?»

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di Stefano Lucidi
Senatore Movimento 5 Stelle

Il susseguirsi delle notizie intorno al caso Novelli hanno una rapidità che sembra di essere a Wall Street. Ogni giorno si hanno nuovi aggiornamenti, alla faccia degli sprovveduti opinionisti e politici che il 22 dicembre avevano dichiarato oramai è tutto deciso, segno questo di una lungimiranza politica praticamente nulla.

Il senatore Stefano Lucidi

Ma veniamo all’analisi del voto referendario, anzi, più che voto referendario, quel tentativo raffazzonato dei sindacati di far avallare le loro scelte e posizioni. Andiamo per ordine. L’esito delle votazioni dichiara praticamente che fra i lavoratori c’è una grande incertezza su questo accordo. E proprio i lavoratori, per primi, hanno dimostrato un grande senso di responsabilità. Primi fra tutti gli spoletini che per il 40% hanno votato ‘no’ all’accordo: questo dimostra come abbiano fatto un’analisi seria della situazione. Stesso per Amelia e ovviamente Terni.

Drammatico il risultato di Cisterna di Latina, con i lavoratori che, essendo a conoscenza dei risultati precedenti, manifestano un’astensione generale, come normale che sia quando hai sulle spalle il peso di 500 famiglie. Il risultato in ogni caso testimonia la sconfitta della mediazione sindacale che porta a casa un accordo accettato poco più che dal 50% dei votanti, ma non dei lavoratori.

Quello che emerge però dal referendum non è soltanto una gestione pressapochista, visto lo scrutinio fatto con le votazioni in corso, ma anche un aspetto più squisitamente giuridico. Infatti sono andate al voto sostanzialmente due società, Alimentitaliani srl e Fattorie Greco, cioè le due entità che giuridicamente hanno assorbito i dipendenti ex-Novelli.

Ora sarebbe interessante capire come hanno votato i dipendenti delle due società. E qui faccio una domanda precisa ai sindacalisti che hanno gestito le votazioni. È possibile avere il dato del referendum diviso non per sito, ma per società? Cioè: come hanno votato i dipendenti di Alimentitaliani srl e quelli delle Fattorie.

Soprattutto a Spoleto il dato potrebbe essere interessante, per capire cosa è uscito dalle due urne referendarie: un’urna con i voti di Alimentitaliani e un’urna con i voti dei dipendenti Fattorie. Bisognerà poi capire anche quanto siano vincolanti tali risultati anche alla luce delle firme apposte nell’ipotesi di accordo al Mise, in cui compare soltanto la società Alimentitaliani srl. In sostanza, in attesa delle ricadute del fallimento della società madre, i nodi da districare in questa vicenda sono ancora molti.

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