Covid Umbria, trend in lieve calo per i casi

L’aggiornamento del 23 marzo: crescono i ricoveri anche in terapia intensiva

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Trend dei positivi al Covid-19 in calo non solo a livello nazionale, ma anche in Umbria. Alle ore 8 di lunedì risultano 577 casi (+55 rispetto al precedente aggiornamento): nei due giorni precedenti gli incrementi erano stati di 67 e 60 unità. Nel primo pomeriggio di lunedì i decessi legati al coronavirus in Umbria sono diventati diciassette a seguito della scomparsa di un 76enne, ricoverato all’ospedale di Perugia.

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Dati Umbria alle ore 8 del 23 marzo

Decessi e guarigioni, numeri stabili

I pazienti guariti restano 5, i decessi 16 (10 in provincia di Perugia e 6 in quella di Terni).  Dei 577 pazienti positivi alle ore 8 del 23 marzo, 19 sono di fuori regione: nella provincia di Perugia i positivi sono 424 e 132 in quella di Terni. Sono ricoverati in 148 (incremento di 16 unità rispetto al precedente aggiornamento): 115 residenti nella provincia di Perugia e 25 in quella di Terni, 8 sono di fuori regione. I ricoveri nell’ospedale di Perugia sono 64, 37 in quello di Terni, 21 a Città di Castello, 25 a Pantalla, 1 a Spoleto.

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Casi positivi Umbria alle ore 8 del 23 marzo

In terapia intensiva

Dei 148 ricoverati, 42 sono in terapia intensiva (+7 rispetto al precedente aggiornamento): 21 (+3) nell’ospedale di Perugia, 14 (+3) in quello di Terni, 6 a città di Castello, 1 a Pantalla. Le persone in osservazione sono 2.274: di queste, 1.570 sono nella provincia di Perugia e 704 in quella di Terni. Sempre alla stessa data risultano 1.884 soggetti usciti dall’isolamento, di cui 1.414 nella provincia di Perugia e 470 in quella di Terni.

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Isolamenti e tamponi Umbria al 23 marzo

Terni, lunedì con zero casi. Orvieto sale a 28

Nella giornata di lunedì sul territorio comunale di Terni non sono stati registrati nuovi casi di coronavirus. Il sindaco, infatti, non ha dovuto emettere alcuna nuova ordinanza di isolamento coattivo domiciliare. Un piccolo segnale di speranza rispetto ad un trend che si spera possa essere confermato anche nei prossimi giorni. Ad Orvieto il numero dei contagiati sale a 28: «Attraverso contatti familiari, amicali o lavorativi».

Città di Castello a quota 47. Altri due decessi

Il sindaco Luciano Bacchetta informa che «i positivi sono 47, ci manteniamo sugli standard degli ultimi giorni, mentre il numero delle persone in quarantena è molto elevato, intorno alle 400 persone. Dobbiamo sperare che ne escano presto. Facciamo le condoglianze ai due tifernati deceduti, una signora ricoverata a Pantalla e l’altro a Terni. Auspichiamo che terminata questa terribile vicenda vengano onorati come meritano. La sanificazione continua ed è un buon lavoro. Concludo con due manifestazioni di volontà contro il Covid-19: un numero a cui fare donazioni per l’ospedale, l’IBAN IT34H0103021600 000002672133; martedì sera il Santuario di Belvedere sarà colorato del Tricolore come segno di solidarietà agli operatori dell’ospedale in collaborazione con Tifernauti e con la diocesi. Con lo stesso spirito illumineremo la torre civica di azzurro. Ringrazio il vescovo Cancian per il suo impegno e il suo coinvolgimento in questa emergenza. Ringrazio infine il Coc e gli operatori del comune che stanno lavorando h24. A loro va un grande abbraccio».

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Primo caso a Costacciaro. Quarto a Norcia

Il sindaco Andrea Capponi ha ufficializzato la prima positività nel territorio: «Mi è stato purtroppo da poco comunicato dalla ASL Umbria 1 che è risultato positivo un tampone fatto ad un nostro concittadino che, attualmente, è ricoverato in ospedale. In questi casi ovviamente il primo pensiero va ai familiari che vivono questo difficile momento con ansia e preoccupazione. A loro l’augurio di superare questo difficile momento e di riuscire quanto prima a ricongiungersi con il proprio caro». Attivato il Coc. Per quel che concerne Norcia Nicola Alemanno ha firmato una nuova ordinanza contumaciale per una cittadina nursina positiva al virus: è il quarto caso ed è collegato al nucleo familiare già interessato dal contagio.

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Calvi dell’Umbria: «Finora qui nessun caso»

«Non dare ascolto a voci non attendibili che possono allarmare». Lo dice il sindaco di Calvi dell’Umbria, Guido Grillini, smentendo l’esistenza di casi di Covid-19 in paese. «Al momento non ci sono – afferma in una nota – e se si dovessero verificare sarà compito mio, come sindaco, darne comunicazione alla cittadinanza, ovviamente omettendo il nome degli eventuali soggetti come prevede la legge sulla privacy». Grillini chiede ai cittadini di rispettare l’obbligo di stare in casa, ribadito anche con atloparlanti mobili, e nello stesso tempo garantisce sulle attività continue di monitoraggio della protezione civile.

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Acquasparta: «Tre contagiati su quattro in miglioramento»

Il sindaco Giovanni Montani spiega che, in riferimento alle persone positive, «per tre di queste le condizioni di salute sono in miglioramento. A parte questi soggetti già colpiti nei giorni scorsi, attualmente non vi sono altri casi in paese, continuiamo a monitorare la situazione e rinnoviamo l’obbligo a stare in casa per evitare contatti, uscendo solo se strettamente necessario. Stiamo tutti attraversando un periodo davvero particolare, riteniamo quindi importante informare i cittadini che la psicologa e psicoterapeuta Claudia Cardarelli, già da qualche anno presente con la sua attività professionale ad Acquasparta, aderisce all’iniziativa nazionale #psicologionline, per dare la possibilità a chiunque ne avesse bisogno di effettuare delle consulenze on line». Il sindaco mette in evidenza anche le attività che si stanno portando avanti per aiutare la popolazione: oltre alle operazioni di disinfezione svolte nei giorni scorsi, l’amministrazione, in collaborazione con alcuni professionisti, ha attivato un servizio di supporto psicologico per tutti coloro che abbiamo bisogno di sostegno o aiuto in questo difficile momento anche dal punto di vista emotivo. Il servizio è raggiungibile tramite Skype o WhatsApp (https://www.psy.it/psicologionline-la-professione-psicologi…) o 3397539386. L’amministrazione ha anche deciso di avviare una raccolta fondi per supportare la lotta al COVID-19. «Martedì – annuncia Montani – decideremo con precisione le modalità di attuazione e i destinatari dei fondi che verranno raccolti».

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«Sotto la mia supervisione – comunica l’assessore comuale alla sanità, Marco Medei – i dipendenti comunali ed i volontari della Protezione civile hanno provveduto alla sanificazione, sia internamente sia esternamente, dei condomini ove sono presenti i casi positivi al Coronavirus. Si invitano tutti gli altri condomini a provvedere alla pulizia delle parti comuni con prodotti a base di ipoclorito di sodio (ingresso, pianerottoli, ascensori, corrimano, interruttori, pulsanti etc.). In considerazione dell’alto numero di persone intorno all’entrata del supermercato Conad, sono state posizionate delle transenne. Si rinnova l’invito a mantenere la distanza tra le persone e a coprirsi la bocca ed il naso. Rinnovo l’invito a restare a casa e ad uscire soltanto se strettamente necessario, secondo i termini di legge».

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Sgalla (Cgil Umbria): «Basta furbizie, fermare tutte le attività non essenziali»

«Basta furbizie, tutte le attività non essenziali vanno fermate. È inaccettabile il pressing di Confindustria che mette a rischio non solo la salute di lavoratrici e lavoratori, ma quella dell’intero paese». Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla. «Tutte le attività non essenziali vanno fermate subito – insiste Sgalla – mentre quelle che dovranno continuare la produzione vanno messe in sicurezza rispettando alla lettera i contenuti del protocollo imprese-sindacati, altrimenti anche quelle vanno fermate. Se vogliamo salvaguardare la salute delle persone e fermare il contagio questa è l’unica strada possibile. Basta furbizie».

Ugl Umbria: «Confindustria, atteggiamento inaccettabile»

La Ugl regionale dell’Umbria ritiene «inaccettabile l’atteggiamento che Confindustria e alcune aziende stanno tenendo nei confronti dei lavoratori. Riteniamo – osserva il sindacato – che le istituzioni debbano svolgere il loro dovere vigilando all’attuazione del decreto del 22 marzo e riteniamo che in questo momento di grandissima confusione, molte aziende daranno libera interpretazione del decreto. Confindustria ha scritto una lettera al Governo nella quale, in sostanza, invita a fare molta attenzione alle scelte che si compiono, perché espongono al rischio di chiusura definitiva di diverse aziende e al pagamento di penali sulle forniture in arrivo. Invitiamo Confindustria a fare una riflessione sul possibile contagio che in questo momento potrebbe verificarsi nei luoghi di lavoro. Confindustria – osserva l’Ugl dell’Umbria – sta tentando di bloccare il decreto ‘salva vite’ del Governo non tenendo in considerazione le grida di allarme dei rappresentanti sindacali che operano nei siti produttivi che in questo momento non risultano strategici. Ci rivolgiamo ai sindaci, alla presidente della Regione Umbria e soprattutto ai prefetti che senza titubanze si adoperino per fermare le produzioni non strategiche della nostra regione: solo così si potranno evitare un possibile contagio nei luoghi ad alta densità di persone».

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SCV: «Ast si deve fermare»

«È necessario e urgente dare immediato seguito al decreto del Governo che impone la chiusura delle produzioni non essenziali tra le quali la metallurgia». Ad affermarlo è Sinistra Civica Verde Umbria: «Per la salute e la sicurezza dei nostri concittadini è quindi inevitabile e obbligatoria la fermata di tutto il sito siderurgico di Ast, compreso l’indotto, come richiesto da tempo dalle organizzazioni sindacali. Ribadiamo il nostro fermo sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie, riconoscendo il diritto alla salute come prioritario e imprescindibile e auspichiamo che almeno in questa occasione il sindaco di Terni e la presidente della giunta regionale palesino la loro posizione, mettendo in campo l’autorità e le rispettive prerogative di autonomia previste dalla legge».

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Fsp Polizia: «Tamponi a tutte le forze dell’ordine»

Intanto il sindacato Fsp Polizia chiede – attraverso una lettera inviata dal segretario regionale Franesco Petitti alla presidente della Regione Donatella Tesei – tamponi ‘di massa’ per tutte le forze dell’ordine: «In questa situazione in cui le forze di polizia devono effettuare in maniera massiccia i controlli su strada per l’emergenza Covid-19 senza poter indossare le mascherine che proteggano dal contagio – è scritto nella nota sindacale -, chiediamo che la Regione Umbria si attivi per effettuare il tampone a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine che svolgono questi controlli. In questi giorni il nostro lavoro su strada è aumentato proprio per i controlli che dobbiamo eseguire. Sono centinaia – spiega Petitti – le persone che ogni giorno sulle strade dell’Umbria vengono fermate e controllate. in questo contesto il rischio di contagio per gli appartenenti alle forze dell’ordine è alto, soprattutto perché le indicazioni del dipartimento della pubblica sicurezza sono di indossare solo mascherine chirurgiche che, come noto, non proteggono dal contagio. Il rischio è che poiché le forze dell’ordine sono costrette ad uscire in auto in due e stanno tra loro ad una distanza molto inferiore al metro indicato dalle autorità sanitarie, un eventuale contagio di un poliziotto rischierebbe di propagare anche ad altri colleghi l’infezione e quindi c’è il rischio concreto che interi reparti di polizia vengano bloccati».

I volontari della Cisom

In campo per l’emergenza anche il volontari del Corpo italiano di ooccorso dell’ordine di Malta, il Cisom (gruppo Terni-Amelia). C’è chi li ha ringraziati per il loro aiuto con una scatola di pasticcini. «Non conosco neanche il tuo nome – le parole di Gabriele Casali, giovane volontario ternano con la divisa arancione – ma ci hai riempito il cuore. In quel gesto ci hai dimostrato quanto importante sia il nostro lavoro e quello di tutte le forze schierate nell’emergenza. Grazie, dietro quella mascherina hai emozionato tutti i ragazzi in divisa. Nelle tende di fronte agli ospedali di Amelia e Narni per il pre-triage e a Terni ed Amelia con il Coc, il Cisom schiera 83 volontari. La gente è impaurita, è normale. Siamo tesi anche noi, che siamo all’opera tutti i giorni dalle 8 alle 20. Qualcuno – sottolinea la presidente Gabriella Fabrizi – si spazientisce in fase di pre-triage ma è una minoranza, per il resto le persone sono molto tolleranti e collaborative e continuano a dirci grazie». Ogni paziente che arriva per una visita medica, una donazione di sangue, una fisioterapia, prima di poter entrare in ospedale, si ferma nelle tende e risponde alle domande dei volontari del Cisom. La scheda viene consegnata al personale medico, che decide se sia opportuno effettuare la visita in tenda o dà l’ok all’ingresso in ospedale. «Finora la situazione è abbastanza tranquilla. Incrociamo le dita e teniamo bene a mente che tutti dobbiamo contribuire per arginare il contagio del virus. Dobbiamo farlo semplicemente rispettando le regole – dice Graziella Fabrizi. Noi lo facciamo da qui, tutti voi fatelo restando a casa».

Sanificazione Cattedrale Terni

Intanto la Diocesi di Terni-Narni-Amelia rende noto di aver sanificato gli ambienti della Cattedrale di Terni con il supporto dell’Appkeep srl, società che ha offerto a titolo gratuito il servizio anche per la chiesa di Santa Maria del Rivo.

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