Le Fere dalla capolista: «Ternana d’istinto»

Sabato a Palermo, ok Defendi e Albadoro. Pochesci mette in risalto le differenze, non solo tecniche: «Non vorrei essere Tedino quando parla di tattica, tanti stranieri»

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di S.F.

Pochesci in sede con Ranucci, Fazi, Modestino e Salvati

«Contro il talento nulla si può fare. Ma il Palermo ha dei punti deboli, specialmente in casa, e dobbiamo sfruttarli, magari giocando con il 3-2-1-4». Questo in sintesi il pensiero di Sandro Pochesci a poco meno di ventiquattro ore dalla trasferta – al momento – più impervia della stagione, quantomeno sulla carta: la Ternana è attesa al ‘Barbera’ dalla leader Palermo degli ex Rispoli e La Gumina che, numeri alla mano, è la squadra con minutaggio più ‘straniero’ del campionato. E il tecnico rossoverde, nel descrivere l’evidente gap tecnico tra le squadre, ci gioca un po’ sopra: «Non vorrei essere nei panni di Bruno Tedino quando parla di tattica. Già è complicato farsi capire dagli italiani, figuriamoci in una situazione del genere». Fere mai vincenti in B al ‘Barbera’, il romano a caccia dell’impresa. Diretta su umbriaOn dalle 14.30 di sabato.

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Pochesci e la squadra durante la seduta di mercoledì

Non c’è Marino, l’idea: «Tanti attaccanti, non possiamo ragionare» Tutti a disposizione – al di là dell’ex centrale del Fondi – di Pochesci per il complicato match in terra siciliana, con il capitano Defendi e Albadoro arruolabili. Il romano ha voglia di schierare una Ternana a trazione offensiva, come più volte testato in settimana: Tremolada alle spalle del quartetto composto da Carretta, Finotto, Montalto e Tiscione, con la possibilità d’inserimento della punta campana. «Vorrei giocare – ha sottolineato – come ho finito con il Parma, però ne devo parlare con i ragazzi. Possiamo fare tutti i moduli, ma la Ternana è una squadra che deve giocare con molti attaccanti se vuole realizzare qualcosa». Rischiando qualcosa in più in fase di transizione difensiva, come più volte accaduto in stagione. Insomma, il 54enne allenatore ribadisce un pensiero già lanciato in estate durante il ritiro di Norcia: «In questo momento non possiamo ragionare per far risultato, serve agire d’istinto e mettere sul terreno di gioco i nostri principi. Con i cinque davanti possiamo far male: non abbiamo grandi attaccanti, ma creiamo tanto e fanno gol».  Tra i 22 convocati non ci sono Sala, Gigli, Franchini, Capitani e Taurino.

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Daniele e Raimondo Marino

L’analisi del Palermo: «Non hanno grande organizzazione» Pochesci indirettamente fa sapere che la Ternana, per tattica, è superiore ai rosanero. Tuttavia i siciliani hanno qualcosa – eufemismo – in più sul lato tecnico e fisico: «Hanno le più grandi individualità della Serie B e gioca con le loro qualità, ma non ha una grande organizzazione a livello di squadra. In rosa ci sono 16-17 campioni: è difficile preparare una partita contro il talento, nulla si può fare. Dobbiamo essere bravi a essere molto organizzati e colpirli nei loro punti deboli, perché li hanno. Soprattutto in casa. La Ternana – ha proseguito – deve sfruttarli, servirà un match al 120% al cospetto della capolista. Loro arrivano in area avversaria con azioni individuali e non con il fraseggio, Coronado e Rispoli prendono palla e vanno dritti in porta; non ho mai visto un’azione manovrata del Palermo». La squadra di Tedino, tra le mura amiche, ha vinto solo quattro delle nove gare disputate: «Pochesci – il commento del veneto sul collega – sta facendo un ottimo lavoro, la squadra un’identità ben precisa».

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Eddy Gnahoré nel derby del 12 febbraio

Palermo vs Ternana, stranieri e italiani: «Sai che casino con la tattica» Pochesci sfrutta i tre minuti dedicati agli avversari di turno per dare un nuovo ‘affondo’ agli sviluppi del calcio nostrano, ricollegandosi in maniera soft al discorso Italia-Svezia: «Andiamo ad affrontare – le parole del romano – un team con diversi nazionali e rappresentata da sei-sette paesi, non vorrei essere nei panni di Bruno Tedino quando deve parlare di tattica. Già è complicato farsi capire dagli italiani, figuriamoci in quel contesto: è un problema del Palermo, ne parlo solo per mia curiosità e conoscenza. Il calcio purtroppo va avanti così, ci dovremo adeguare. Fortunatamente il presidente mi prende ternani o connazionali, quindi non ho difficoltà con la lingua».

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Carretta e Pochesci a colloquio al termine della seduta di mercoledì

Gli appunti a Carretta e Tremolada: «Mirko ragioni» Quindi si torna a guardare in casa propria, visto che la classifica è più che deficitaria e le giornate consecutive senza successi sono arrivate a nove. Girare quantomeno a 22-23 punti è necessario onde evitare l’affanno – chiedere a Liverani – della scorsa stagione. E per farlo serve finalizzare meglio: «Cosa pensate quando guardate Carretta? Che arriva prima in velocità, poi che sbaglia davanti al portiere. Gli ho detto – spiega in merito al colloquio di mercoledì, quando Pochesci ha anche mandato a quel paese il pugliese dopo un errore sotto porta – che deve ragionare: la sua forza non è la corsa, ma il gol, ovvero l’atto principale. Quando giunge di fronte all’estremo difensore si sente appagato e non è così, pensa già di aver fatto tutto: se vuole diventare un giocatore importante deve segnare, altrimenti resta in queste categorie». Nota anche per il trequartista milanese: «Deve maturare e diventare rilevante nella sua zona di campo. Non ha la cattiveria di un Coronado, ecco, altrimenti sarebbe ad altri livelli. Ma gli manca poco». A dirigere l’incontro sarà Martinelli della sezione di Roma2.

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Bruno Tedino

Nella squadra meno battuta della B sono indisponibili due dei giocatori di maggior calibro, vale a dire i nazionali Nestorovski e Chochev, out anche Balogh e Rolando; recuperato il portiere Posavec. Il 53enne trevigiano con ogni probabilità confermerà – in larga misura – il 3-5-1-1 visto al ‘San Nicola’ di Bari: Embalo è pronto ad agire dietro a Trajkovski, il duo composto dall’ex Rispoli e dal norvegese Aalesami sarà protagonista sulle corsie laterali. C’è una vecchia conoscenza rossoverde nel centrocampo dei siciliani, quell’Eddy Gnahoré per il quale l’allora società di via Aleardi fece ricorso – il 15 maggio arrivò il ‘no’ definitivo del Collegio di garanzia dello sport del Coni – in merito all’utilizzo del francese durante il derby dello scorso febbraio: è in lizza per una maglia da titolare con i polacchi Dawidowicz e Murawski, con l’ex Trapani Coronado impiegato da mezz’ala. «Davvero forte – l’elogio di Pochesci al 25enne di Londrina – lui, estroso. Occorrerà un buon lavoro di reparto per bloccarlo».

Avellino e Catanzaro, chiesta la retrocessione Richiesta molto pesante della Procura federale in merito a ‘Money gate’, il processo per la presunta combine tra gli irpini e i calabresi del 5 maggio 2013: retrocessione e -3 punti nella prossima stagione per il club campano, retrocessione, penalizzazione di 3 punti e ammenda di 60 mila euro per i giallorossi. Entrambe per «responsabilità oggettiva». A difendere la società di Walter Taccone, avversaria della Ternana nell’ultima gara del girone d’andata, è l’avvocato Eduardo Chiacchio. Sponda Avellino c’è ottimismo per la felice risoluzione della questione.

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