Mercato coperto: spunta il cioccolato

Perugia, Eugenio Guarducci tenta, di nuovo, la grande mossa. E punta a realizzare il suo sogno: una Città del Cioccolato

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di P.C e L.P 

Se n’è rimasto buono per un po’, giusto il tempo di far sopire le polemiche, scoppiate e poi subito sgonfiate, sulla cioccolateria alle Logge di Braccio a Perugia. Ma ora torna di nuovo in pole position.

Il progetto

La proposta Alla viglia della 24esima edizione di Eurochocolate, manifestazione che richiama in corso Vannucci, per dieci giorni, golosi da tutta Italia, il vulcanico Guarducci allunga il passo e (ri)tenta lo scacco matto. Punta dritto dritto al Mercato coperto, come dieci anni fa. Ma se, allora, al sindaco Locchi l’idea di una ‘Città del cioccolato’ non piacque, ecco che, forse, ora, gli interlocutori possono essere quelli giusti. «Il progetto non è recente, anzi – spiega infatti Guarducci – è piuttosto datato nel tempo. Lo hanno visionato le ultime tre amministrazioni comunali, ma ora mi sembra che ci siano più sicurezze sulla struttura ed è più semplice per noi capire come svilupparlo all’interno di quei locali, dove non saranno messi in atto interventi strutturali».

Il museo Città del cioccolato

La Città del cioccolato Proprio come in tantissime altre città del mondo, l’imprenditore perugino uscito sempre ‘indenne’ da turbolente tempeste e polemiche, ora ha consegnato al primo cittadino il suo progetto per il Mercato coperto. «In realtà è successo il contrario – chiarisce – lo avevo già sottoposto al sindaco Romizi tempo addietro. Poi, di recente, incrociando l’assessore Fioroni a una manifestazione, ne abbiamo riparlato e mi hanno chiesto di dare un’occhiata alla mia idea. Io pensavo fosse già negli uffici comunali, ma non ho avuto problemi a produrne una copia e farla avere all’amministrazione». Quello illustrato nel progetto è un vero e proprio museo per appassionati e amatori, che potrebbe richiamare in città tantissimi visitatori. In pratica si tratta di un percorso tematico all’interno dell’universo cioccolato: «Me lo immagino come entrare in una serra – dice – in cui trovare le piante, e poi via via attraversare tutte le fasi di lavorazione e anche l’evoluzione storica, per capire come il cioccolato è entrato nella nostra cultura, immagino una parte interattiva divertente, per i bambini, e ovviamente una degustazione finale. Ce ne sono tanti esempi nel mondo: se lo hanno fatto altrove non vedo perché non dovremmo farlo qui».

Il percorso espositivo

Il museo È questa, secondo Guarducci, l’idea vincente per il ‘nuovo’ Mercato coperto. Un’idea che tuteli l’eccellenza di una produzione tipicamente perugina, a differenza di quanto sta accadendo nella sua fabbrica più famosa. Al cui interno, tra le altre cose, è già presente un museo dedicato al cioccolato: «Ci sono però due differenze sostanziali. Lì il museo è nato a ridosso della fabbrica, fra l’altro sull’onda del successo di Eurochocolate, quando finalmente è passato il concetto che attorno al cioccolato si potesse fare anche intrattenimento. Poi c’è un’altra considerazione fondamentale: la Casa del cioccolato Perugina si trova ad otto chilometri dal centro storico. Questo progetto sarebbe invece il portale d’ingresso al centro storico di Perugia. E inoltre darebbe un nuovo senso anche al Minimetrò. Di fatto, l’ingresso della Città del cioccolato diventerebbe Pian di Massiano. Dopodiché: terminato il percorso, che potrebbe durare al massimo tre ore, ci sarebbe tutto il tempo per visitare anche la città, aumentando, spalmandoli su tutto l’anno, i turisti che vengono a Perugia per il cioccolato». Nessun problema nel rendere pubblici i rendering, di segreto c’è solo il business plan, su cui l’imprenditore non si sbilancia, in attesa di confrontarsi con l’amministrazione.

La vista dalle finestre del Mercato

Un piccolo particolare, non di poco conto, in realtà, è che il Mercato ristrutturato che dovrebbe vedere la luce il prossimo anno doveva essere, così almeno aveva promesso l’assessore Fioroni, un contenitore di tutte le eccellenze tipiche locali. Non solo cioccolato, quindi. Ma proprio quei produttori, coltivatori, allevatori e trasformatori di materie prime che devono la loro ricchezza alla fertile terra umbra. Lo aveva promesso quando, di fronte a una platea di cittadini inferociti per la poca partecipazione con cui era stato confezionato il progetto di restyling del Mercato trasformato in hub agroalimentare, l’assessore aveva assicurato la rappresentanza di tutti gli operatori commerciali locali e, soprattutto, un bando pubblico da pubblicare a breve. Dopo l’esperienza di ‘Umbria grida terra’, il format ideato da alcuni giovani dell’associazione Progetto Paul Beathens che con un po’ fantasia, tre anni fa, trasformarono quei lunghi corridoi ormai abbandonati in un colorato e festoso mercato sul modello di quelli europei, con tanto di ristorante interno e musica dopo cena, la promessa era che si sarebbe fatto tesoro di quell’esperienza.

Guarducci contestato alla presentazione alle Logge

Le Logge Guarducci assicura che, dopo la ristrutturazione del Mercato, con un anno di lavori la Casa del cioccolato potrebbe essere pronta. Con Nestlé dentro? «I discorsi con Nestlé sono partiti già qualche anno fa. Mi risulta che, nonostante il cambio di amministratore delegato, a questo progetto loro potrebbero essere interessati. Ma non ci parlo da tempo. E comunque ora abbiamo altre priorità, a cominciare ovviamente da questa edizione di Eurochocolate». E la cioccolateria alle Logge? «Lì le cose sono chiare – dice, ridendo, quando gli ricordiamo i precedenti tentativi di intervista sul tema, finiti male – abbiamo fatto un investimento importante. Sanno tutti come è andato a finire il progetto iniziale. Ne stiamo vagliando altri. Non nascondo che sono arrivate tante proposte da soggetti interessati a gestire l’area. Ma voglio pensarci bene: dopo tanto lavoro fatto, mi sento un po’ responsabile di quell’area, che fra l’altro è di proprietà del Capitolo della Cattedrale; quindi, se dovessimo scegliere di affidarla a terzi, dovrà essere un progetto di assoluto valore. Ma ciò non esclude il fatto che alla fine io possa anche decidere di fare qualcosa direttamente. Vediamo. Ripeto: ora ho altre priorità. Comincia Eurochocolate».

Gestore Niente di ufficiale, dunque, per il momento. Probabilmente, però, sindaco e assessore ne parleranno o ne hanno già parlato. Di certo ci staranno riflettendo su. Nonostante la ristrutturazione preveda la presenza di una scuola di cucina, questa proposta potrebbe far gola all’amministrazione qualora nessuno si faccia avanti per gestire gli oltre 2 mila e 500 metri quadrati interni con un progetto che crei un connubio tra modernità e territorio. Ma cosa diranno i cittadini?

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