Morte Samuele, altre indagini. La mamma: «Ora basta, ditemi chi ha ucciso mio figlio»

«Voglio vedere le carte e soprattutto il video. Sono certa che scopriremo verità diverse da quelle che ci hanno raccontato»

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di P.C.

Il pm Giuseppe Petrazzini ha chiesto un’ulteriore proroga di sei mesi per indagare sulla morte di Samuele De Paoli, il 22enne di Bastia Umbra ucciso lo scorso 27 aprile. Il suo corpo era stato ritrovato il giorno dopo nelle campagne di Sant’Andrea Delle Fratte, zona industriale di Perugia. Ma la mamma non ci sta. E chiede si faccia presto a trovare la verità; una verità – secondo lei – ancora tutta da scrivere.

«Non ce la faccio più, voglio la verità»

La signora Sonia, rappresentata dagli avvocati Valter Biscotti e Brenda Ercolani, vuole sapere la verità, vuole vedere il video, mentre si attendono ancora gli esiti della relazione della polizia Scientifica sui reperti biologici trovati sulla scena dell’omicidio. «Mi sono stufata di aspettare le indagini, la Scientifica e tanto altro», ha scritto sui social.

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«Chi ha ucciso mio figlio è ancora libero»

«Mio figlio è stato ucciso e dopo nove mesi l’autore o – chissà – gli autori dell’omicidio sono ancora a piede libero – si sfoga con umbriaOn.it -. Così come la trans indagata continua a prostituirsi come se nulla fosse e potrebbe scappare da un momento all’altro. Vi sembra normale? Cosa stanno aspettando? Secondo me non ha detto tutta la verità. E anche chi era con mio figlio quella sera. Perché non parlano? Da mamma, sento che non me la raccontano giusta. Hanno detto anche loro tutta la verità?». Il terrore di Sonia è che con il proseguire delle indagini gli inquirenti si perdano qualcosa per strada.

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«Voglio leggere tutte le carte»

Nel suo post sui social, Sonia lancia un monito: «Tremate», c’è scritto. «Chi deve tremare, lo sa. Aspetto ancora un po’, non vedo l’ora di leggere tutte le carte perché sono sicura che la verità non è ancora venuta fuori». A scatenare i dubbi della mamma di Samuele il primo interrogatorio della trans Pinheiro Reis Duarte Hudson: «Prima ha detto che Samuele era nudo, in macchina, sul sedile di dietro, insieme ad altre persone. Poi ha cambiato versione».

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I dubbi di mamma Sonia

Molte cose, secondo la donna, non tornano: «Samu non avrebbe mai fatto guidare la mia macchina ad altre persone. E non avrebbe mai detto ‘sto tornando’, se non stava tornando davvero. Conosco i miei figli, li ho cresciuti da sola per 15 anni, non mi vengano a parlare di droga o altre cose. Mio figlio è morto perché è stato strangolato. Voglio sapere chi lo ha fatto». Infine il nodo video: «Voglio vedere i video depositati perché sono sicura che da lì si capirà davvero cosa è successo e quello che qualcuno nasconde».

«La pazienza sta finendo»

La sensazione di frustrazione è forte: «Lo sa cosa penso? Che non abbiamo ancora avuto la verità perché siamo persone umili. Con Amanda, si è scatenato di tutto. Ma in fondo si trattava di una ‘serata’ finita male, esattamente come accaduto con Samuele. Perché non si muovono con la stessa velocità? Io purtroppo non mi posso muovere come vorrei perché ho altri due figli e non posso fare sciocchezze, ma la mia pazienza sta finendo».

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